venerdì 24 novembre 2023

Una riflessione contro la violenza sulle donne della Lef-Italia


Ancora una volta il mondo si prepara a celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre) e ancora una volta i fatti di cronaca, in Italia, ci impongono di guardare in faccia alla cruda realtà: l’atroce femminicidio di Giulia!

Giulia, una giovane laureanda in ingegneria, una ragazza con tutta la vita davanti, indipendente, intelligente, con sogni e traguardi da raggiungere, uccisa dal suo ragazzo. L’83esima donna che si è spenta in questo anno, in Italia, per mano di un uomo a cui voleva bene e che le prometteva amore e rispetto.

Questo evento ci deve interrogare tutte e tutti, deve farci capire che ognuno di noi ha delle responsabilità, deve far crescere nelle nostre coscienze e nella coscienza collettiva l’indignazione di fronte agli atti di violenza continua e sempre più efferata degli uomini nei confronti delle donne.

Tutti siamo, dunque, chiamati in causa: singoli individui, famiglie, istituzioni, scuola, governo, politica, …

Dobbiamo avere il coraggio di mettere in pratica il “dire basta!”

La società italiana, a tutti i livelli, è ancora troppo fortemente impregnata del sentimento maschilista e si basa, prevalentemente, su principi retrogradi. È una società che mortifica troppo spesso le donne usando diverse modalità di sottomissione e umiliazione (violenze fisiche e verbali, isolamento, impossibilità di lavorare o di fare carriera, gap salariale, possessione e sensi di colpa, machismo, sfruttamento del corpo della donna, …) mettendole sempre in una posizione subalterna.

La stessa società che ancora una volta responsabilizza e colpevolizza solo le donne, le relega in una posizione gregaria, le considera capaci di ricoprire solo alcune mansioni e di essere responsabili solo in alcuni ambiti della vita. Diversamente da quanto fa per gli uomini, per i quali è lecito decidere, sentirsi superiori, possedere una donna, decidere della sua vita e che, se non ascoltati o respinti, possono diventare violenti, aguzzini fino ad arrivare al femminicidio.

La lunga e difficile strada verso l’affermazione dell’indipendenza, che le donne percorrono ormai da molti anni, le ha rese più forti, più determinate, più istruite, più caparbie, più realiste, predisposte al cambiamento, più libere di pensare a molteplici scenari per la loro vita, più inclini a prendere decisioni mettendo al centro loro stesse, più predisposte al cambiamento, più critiche verso la realtà circostante. Intanto molti uomini sembrano rimasti fermi a principi che non corrispondono più alla realtà, questo li porta ad essere insicuri, impreparati ad affrontare il cambiamento, inadeguati al dialogo con le donne, incapaci di comprendere i profondi passi in avanti fatti da queste.

Siamo di fronte alla necessità di un cambiamento rapido e profondo, capace di invertire la realtà che siamo costrette/costretti a subire giorno dopo giorno. Dobbiamo, singolarmente ed insieme, chiedere che ognuno faccia la sua parte, che ci siano leggi certe e sicure, attività di formazione a tutti i livelli, pari opportunità nel mondo della formazione e del lavoro, un bilanciamento adeguato nel lavoro di cura, un uso corretto del linguaggio, un insegnamento appropriato all’uso del linguaggio e del vivere insieme, …

Dobbiamo far crescere le nuove generazioni in una società in cui sia normale il rispetto reciproco, l’uguaglianza, la dignità delle persone, in cui prevalga il diritto, e la giustizia sull’abuso, sulla violenza, sull’offesa, sull’aggressione, sul femminicidio. Lo dobbiamo a tutte quelle donne violentate, sfruttate, perseguitate, uccise, sopravvissute in tutto il mondo.

Ecco perché la Lobby Europea delle Donne e la Lef-Italia lavorano a che venga approvata in questa legislatura europea la Direttiva sulla violenza domestica e la violenza contro le donne


 

giovedì 23 novembre 2023

Quali sono le politiche europee per le donne? L’attività della European Women’s Lobby

 Lunedì 13 novembre 2023, presso l’Ufficio di Roma di Collegamento in Italia del Parlamento Europeo, si è svolto l’incontro del Coordinamento Italiano della Lobby Europea delle Donne (Lef-Italia).

             
Sala delle Bandiere, Ufficio di Roma di Collegamento in Italia del Parlamento Europeo

L’evento informativo rappresenta il primo di una serie di incontri che la Lef-Italia vuole organizzare allo scopo di far conoscere la sua attività, non a tutti visibile ma costante.

Molti sono stati gli interventi che si sono susseguiti nel pomeriggio. Tutti hanno sottolineato l’importanza delle politiche per le donne in Europa ed in Italia e la necessità di tradurle in Direttive in modo da divenire vincolanti per tutti gli Stati membri dell’UE. Sono stati toccati argomenti come la parità di genere, le politiche di tutela delle donne, l’economia di cura, la violenza di genere, il lavoro, l’importanza di un linguaggio adeguato, la presenza di una società ancora molto patriarcale e maschilista.

Il pomeriggio ha preso avvio con la presentazione della Presidente Rossella Poce che ha ricordato alla platea le finalità della European Women’s Lobby e della Lef-Italia.

Rossella Poce, Presidente Lef-Italia

La parola è passata alle Europarlamentari On. Covassi, ha messo in evidenza come le parlamentari europee siano sempre state attente all’implementazione del mainstreaming di genere declinato in vari ambiti come salute, lavoro e occupazione, pay gap, intelligenza artificiale, lavoro di cura condiviso, mentre l’’on. Peppucci, impossibilitata ad intervenire, ha inviato un messaggio di vicinanza ai temi affrontati.

Maurizio Mosca, vista la sua lunga esperienza all’ Istituto Europeo di Genere (EIGE), ha messo il punto sulla discriminazione orizzontale che le donne italiane incontrano ancora nel mercato del lavoro. e della necessità che il riconoscimento formale dei diritti debba finalmente essere agito.

     

        Maurizio Mosca, esperto parità di genere                             On. Covassi, Europarlamentare Grupo S&D

Oria Gargano ha approfondito il fenomeno dilagante ed endemico della violenza sulle donne, della necessità di sviluppare l’advocacy anche politicamente, dell’azione costante del laboratorio permanente di Be Free per combattere la colpevolizzazione delle donne.

Oria Gargano, Presidente Cooperativa Sociale BeFree, 
Membro del Direttivo Lef-Italia

La parola è passata a Maria Ludovica Bottarelli che si è soffermata sull’importanza delle azioni della EWL nel tempo e della capacità di tradurre in linguaggio politico le istanze delle donne dando vita ad una politica di genere che reso la EWL stessa uno fra gli interlocutori più credibili delle Istituzioni europeo in materia di pari opportunità.

Titti Carrano ha parlato della bozza di direttiva sulla violenza domestica e sulla violenza agita sulle donne, del suo difficile iter di approvazione, del suo obiettivo di fissare norme minime valide per tutti, lasciando agli Stati membri la flessibilità di regolare la materia secondo proprie specificità. Un’attenzione particolare è stata rivolta al reato di stupro, tolto dalla Francia dalla bozza di direttiva della Commissione europea.


                      
Titti Carrano, Avvocata D.i.Re per l’Italia                                                   M. Ludovica Bottarelli, Segretaria Generale Lef-Italia
 nell’Osservatorio EWL

Ziva Fischer ha spiegato l’importanza di far parte del Coordinamento soffermandosi poi sull’attività dell’ADEI WIZO e terminando con l’augurio che le donne siano capaci di ripristinare la pace in Medio Oriente.

Ziva Fischer, Responsabile per gli enti esterni della ADEI-WIZO, 
Membro del Direttivo Lef-Italia

È intervenuta al convegno Mary Collins, Segretaria Generale EWL, mettendo l’accento sui punti principali delle politiche europee in materia sociale, come la direttiva sulla trasparenza salariale e la direttiva sulle quote nelle compagnie quotate in borsa che possono contribuire all’eliminazione del divario salariale e di conseguenza di quello pensionistico, ancora molto alti nell’UE.



giovedì 9 novembre 2023

Comunicato Stampa

 


 

Comunicato stampa

 

Quali sono le politiche europee per le donne? 

L’attività della European Women’s Lobby

Lunedì 13 novembre 2023, 

dalle  15.15  alle 18.00

Ufficio di Collegamento in Italia del Parlamento Europeo

Via Quattro Novembre, 149 – Roma

 

 

Il Coordinamento Italiano della Lobby Europea delle Donne (LEF-Italia) è una organizzazione ombrello che raccoglie alcune delle maggiori associazioni femminili a livello nazionale, rappresenta l’Italia nel Consiglio di Amministrazione della Lobby Europea delle Donne. La Lef-Italia si occupa di portare la voce delle donne in Italia presso le Istituzioni europee e viceversa al fine di promuovere, influenzare ed implementare legislazioni e politiche di pari opportunità. Allo stesso tempo vigila sull’implementazione nel nostro Paese delle direttive e delle strategie europee ed internazionali inerenti i diritti delle donne.

Durante l’incontro verranno esaminati il nuovo patto della sul lavoro di cura della Lobby Europea, le attività in merito al contrasto della violenza sulla donna e l’azione di pressione per ottenere un’ efficace “Direttiva contro la violenza domestica e la violenza contro le donne”. Si discuterà, inoltre, delle relazioni tra la Lobby e le Istituzioni europee, delle relazioni del Lef-Italia con le associazioni e delle azioni sul territorio.

Interverranno: l’On. Beatrice Covassi del gruppo S&D, l’On. Francesca Peppucci del gruppo PPE, l’Esperto di politiche di genere Dott. Maurizio Mosca, l’Avvocata Titti Carrano dell’Associazione  D.i.Re, Ziva Modiano Fischer Responsabile per gli enti esterni della ADEI-WIZO, Oria Gargano Presidente della Cooperativa Sociale BeFree, Maria Ludovica Bottarelli Segretaria Generale della Lef-Italia. Introduce, modera e conclude la Presidente della Lef-Italia Rossella Poce.

L’evento rappresenta il primo di una serie di incontri che il Coordinamento Italiano vuole organizzare per far conoscere l’attività costante, che la Lobby conduce sia a livello europeo che nazionale

 

 

giovedì 21 settembre 2023

Aggiornamento ai Membri sulla prostituzione, da parte della Presidente della Lobby Europea delle Donne, Iliana Balabanova








Cari membri,


come avrete notato, nelle ultime settimane,  attraverso le  vostre reti ed i  media , la prostituzione e lo sfruttamento sessuale sono stati al centro di recenti prese di posizione da parte di diverse istituzioni. Di seguito troverete una sintesi di questi sviluppi.

Con la speranza che questo aggiornamento vi permetta di familiarizzare con questi eventi e vi mantenga ispirati a lottare per un'Europa libera dalla prostituzione!

Cordiali saluti,


Iliana Balabanova, Presidente della EWL.




 Una vittoria abolizionista al Parlamento europeo e una situazione da monitorare attentamente a livello internazionale 


 Il 14 settembre, i membri del Parlamento europeo hanno votato a favore del Regolamento sulla prostituzione nell'UE: le sue implicazioni transfrontaliere e l'impatto sull'uguaglianza di genere e sui diritti delle donne, redatto dalla deputata S&D Maria Noichl. In questo modo, i deputati hanno votato per un testo che riconosce che: 


1. La grande maggioranza delle persone che si prostituiscono non lo considera un lavoro normale o un'opportunità di carriera e lascerebbe, se potesse l'industria del sesso ;


2. Il sesso deve basarsi sul consenso, che può essere dato solo liberamente e volontariamente, e non può essere sostituito dallo scambio di denaro;


3. Lo sfruttamento sessuale attraverso la prostituzione altrui è una grave violazione dei diritti e della dignità delle donne e la prostituzione non solo è dannosa per le donne che vi si prostituiscono, ma aumenta anche le disuguaglianze tra donne e uomini;


4. Le donne che si prostituiscono subiscono più violenza in confronto a tutte le altre donne;


5. La prostituzione non è un atto individuale di una persona che affitta il proprio corpo in cambio di denaro, ma è piuttosto un sistema organizzato ,intrinsecamente violento, a fini di  profitto che è  discriminatorio e profondamente disumano e che opera come un business e crea un mercato in cui i protettori pianificano e agiscono per garantire e aumentare il loro mercato ed in cui gli acquirenti del sesso giocano un ruolo chiave nell'incrementarlo;


6. La prostituzione e la tratta a scopo di sfruttamento sessuale esistono perché c'è una domanda in tal senso;


7. Gli Stati membri dovrebbero garantire che venga perseguito penalmente: sollecitare, accettare o ottenere un atto sessuale da una persona in cambio di un compenso, della promessa di un compenso, della fornitura di un beneficio in natura o della promessa di  tale beneficio;


8. La depenalizzazione dello sfruttatore  e dell'acquisto di sesso aumenta la domanda,


9. La depenalizzazione delle persone che si prostituiscono è il modo più efficace per creare fiducia nelle forze dell'ordine e negli altri servizi di assistenza.


10. Gli Stati membri dovrebbero introdurre un supporto psicologico, medico, socio-economico e amministrativo completo, nonché un sostegno per la regolarizzazione dello status di residenza delle vittime e dei sopravvissuti alla prostituzione; il supporto deve includere una serie di misure che facilitino la loro inclusione sociale e professionale, come il facile accesso ai meccanismi di protezione sociale (reddito minimo di base, sostegno per l'alloggio e l'assistenza sanitaria, una  ulteriore scolarizzazione e l' accesso alla formazione professionale), e che garantiscano che i loro figli abbiano accesso alle facilitazioni sociali.


I dettagli del voto di ciascun eurodeputato sono disponibili qui mentre il comunicato stampa dell'EWL è disponibile qui. Esprimiamo la nostra gratitudine a tutti i membri che hanno contribuito attivamente alla realizzazione di questo risultato! Sentitevi libere di condividere questa buona notizia nelle le vostre reti! 


La Corte europea dei diritti dell'uomo


Il 31 agosto, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato ammissibili "le domande di persone che esercitano legalmente la prostituzione e che affermano di essere vittime della legge che criminalizza l'acquisto di servizi di prostituzione". I ricorrenti, 261 donne e uomini di varie nazionalità (albanese, algerina, argentina, belga, brasiliana, britannica, bulgara, camerunense, canadese, cinese, colombiana, dominicana, della Guinea Equatoriale, ecuadoriana, spagnola, francese, nigeriana, peruviana, rumena e venezuelana) lamentano la criminalizzazione dell'acquisto di rapporti sessuali introdotta in Francia nel 2016.

Sebbene questa dichiarazione della Corte Europea dei Diritti Umani riguardi solo l'ammissibilità e non il merito del caso, prendiamo atto con preoccupazione delle dichiarazioni di alcune istituzioni come l'ONU per voce del suo relatore speciale sul diritto alla salute, Tlaleng Mofokeng, che sostiene la narrativa del lavoro sessuale a scapito delle testimonianze delle sopravvissute alla prostituzione che sostengono invece la criminalizzazione dei cosiddetti "acquirenti del sesso" per porre fine alla domanda. Pertanto, seguiremo con attenzione le fasi successive della procedura e ci assicureremo di continuare a esprimere il nostro sostegno al modello abolizionista attuato in Francia. Presto diffonderemo anche una lettera modello che i membri potranno utilizzare per chiedere alle  istituzioni come l'ONU di sostenere le sopravvissute alla prostituzione.

giovedì 14 settembre 2023

Victory for survivors of prostitution MEPs voted in favour of abolitionist measures / Vittoria per le sopravvissute alla prostituzione . Gli eurodeputati hanno votato in favore di misure abolizioniste


 



Victory for survivors of prostitution

MEPs voted in favour of abolitionist measures 

Press Release by the European Women's Lobby


With today’s vote, MEPs decided to follow the abolitionist legacy of the Honeyball resolution voted in 2014 and proved their commitment for a Europe free from violence against women and girls.



[14 September 2023, Strasbourg] MEPs confirmed their abolitionist position and delivered a powerful message today as they voted in favour of the initiative report on the Regulation of prostitution in the EU: its cross-border implications and impact on gender equality and women’s rights drafted by S&D MEP Maria Noichl. With this vote, they made clear that prostitution is a form of violence and that implementing support and exit programmes for survivors is the best way to tackle it. This is a milestone for women in Europe as they account for 90% of persons in prostitution and 87% of victims of trafficking of human beings for sexual exploitation purposes.

After months of mobilisation and a first positive vote in the Committee on Women’s Rights and Gender Equality (FEMM) on 27 June 2023, a majority of MEPs eventually confirmed the abolitionist stance of the European Parliament, following the steps of France, Sweden and Ireland, countries that proved to be efficient in reducing demand and cases of human trafficking. The report drafted by MEP Maria Noichl encourages Member States to adopt an abolitionist perspective that decriminalises persons in prostitution and highlights the negative effects of decriminalising the so-called “sex-buyers” and exploitative third parties. Even though we regret the removal of the demand for EU-wide measures introducing legislation based on the Nordic/Equality model, we welcome the MEPs' overall commitment towards abolitionist measures. 

“MEPs sent a strong signal for women, for Europe, for justice and equality by voting in favour of this report: it is a clear way of reaffirming that exploiting a woman’s body is not acceptable. They understood that it is not realistic to label prostitution as anything other than violence because it will never soften the harsh, sexist, classist and racist harm behind the purchase of sexual acts. Survivors cannot wait any longer, we stand by them and need robust and well-funded support and exit programmes now.” comments Mary Collins, Acting Secretary General of the European Women’s Lobby.

Tackling the root causes of prostitution, the report particularly insists on the importance of guaranteeing health, social, educational and economic support to persons in prostitution as poverty and social exclusion are the foundation of this form of sexual exploitation. Therefore, not only does the abolitionist approach aim at guaranteeing survivors of prostitution tools to take their power, agency and autonomy back but it puts the burden of stigmatisation and shame on so-called “sex-buyers” who believe that freely given consent can be bought.

Protecting youth is also among MEPs priorities as the report underlines the negative impact of the normalisation of prostitution on the perceptions and expectations young people have in terms of sexuality and relationships between women and men. Studies undertaken in Sweden demonstrated a positive and significant shift in attitudes among boys and men after Sweden adopted the Equality Model. In the same vein, harmful stereotypes to be found in pornographic content and their impact on young people’s sexuality were also denounced in the report.

“This vote is a clear signal and relief for survivors of prostitution but also for all women and girls in Europe as it recognises prostitution as a form of violence that needs to be combatted and not promoted. We thank MEPs for standing with survivors and urge member states to swiftly implement the recommendations included in this report” concludes Iliana Balabanova, President of the European Women’s Lobby.

ENDS

The European Women's Lobby is the largest umbrella organization of women's associations in Europe. Founded in 1990, the EWL works to promote women's rights and equality between women and men and represents more than 2000 organizations across Europe.

Contact:

Mirta Baselovic, Communications and Media Coordinator

Laura Kaun, Policy and Campaigns Director 
kaun@womenlobby.org


                                                           





Traduzione

                                       Vittoria per le sopravvissute alla prostituzione
                             Gli eurodeputati hanno votato a favore di misure abolizioniste 

                                   Comunicato stampa della Lobby Europea delle Donne


[Gli eurodeputati hanno confermato la loro posizione abolizionista ed hanno trasmesso un messaggio forte oggi, votando a favore del Rapporto d'iniziativa sulla regolamentazione della prostituzione nell'UE: le sue implicazioni trans frontaliere e l'impatto sull'uguaglianza di genere e sui diritti delle donne redatto dall'eurodeputata Maria Noichl dei S&D. Con questo voto, hanno chiarito che la prostituzione è una forma di violenza e che l'attuazione di programmi di sostegno e di uscita per le sopravvissute è il modo migliore per affrontarla. E'questa un'importante conquista per le donne in Europa, che rappresentano il 90% delle persone che si prostituiscono e l'87% delle vittime della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale.

Dopo mesi di mobilitazione ed un primo voto positivo in seno alla Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (FEMM), il 27 giugno 2023, la maggioranza degli eurodeputati ha infine confermato la posizione abolizionista del Parlamento europeo, seguendo i passi di Francia, Svezia e Irlanda, Paesi che si sono dimostrati, particolarmente,  efficaci nel ridurre la domanda e i casi di tratta di esseri umani. La relazione redatta dall'eurodeputata Maria Noichl incoraggia gli Stati membri ad adottare una prospettiva abolizionista che depenalizzi le persone che si prostituiscono ed evidenzia gli effetti negativi della depenalizzazione dei cosiddetti "acquirenti di sesso" e dei terzi sfruttatori. Anche se ci rammarichiamo per l'eliminazione della richiesta di misure a livello europeo che introducano una legislazione basata sul modello Nordico/Uguaglianza, accogliamo con favore l'impegno generale degli eurodeputati verso misure abolizioniste. 

"Votando a favore di questa relazione, gli eurodeputati hanno inviato un segnale forte in favore delle le donne, dell'Europa,  della giustizia e dell'uguaglianza: è un modo chiaro per riaffermare che lo sfruttamento del corpo della donna non è accettabile. Hanno capito che non è realistico etichettare la prostituzione come qualcosa di diverso dalla violenza, perché non attenuerà mai il danno duro, sessista, classista e razzista che si cela dietro l'acquisto di atti sessuali. Le sopravvissute non possono più aspettare, siamo al loro fianco e abbiamo bisogno di un sostegno solido e ben finanziato e di programmi di uscita ora", commenta Mary Collins, Segretaria Generale facente funzione della Lobby Europea delle donne.

Affrontando le cause profonde della prostituzione, il rapporto insiste in particolare sull'importanza di garantire un sostegno sanitario, sociale, educativo ed economico alle persone che si prostituiscono, poiché la povertà e l'esclusione sociale sono alla base di questa forma di sfruttamento sessuale. Pertanto, non solo l'approccio abolizionista mira a garantire alle sopravvissute alla prostituzione gli strumenti per riprendersi i loro diritti, il loro ruolo e la loro autonomia, ma pone l'onere della stigmatizzazione e della vergogna sui cosiddetti "compratori di sesso" che credono che il consenso liberamente dato possa essere comprato.

Anche la tutela dei giovani rientra tra le priorità degli eurodeputati, poiché il rapporto sottolinea l'impatto negativo della normalizzazione della prostituzione sulla percezione e sulle aspettative che i giovani hanno nei confronti della sessualità e delle relazioni tra donne e uomini. Gli studi condotti in Svezia hanno dimostrato un cambiamento positivo e significativo negli atteggiamenti dei ragazzi e degli uomini dopo che la Svezia ha adottato il modello di uguaglianza. Allo stesso modo, nel rapporto vengono denunciati gli stereotipi dannosi presenti nei contenuti pornografici e il loro impatto sulla sessualità dei giovani.

"Questo voto è un chiaro segnale e un sollievo per le sopravvissute alla prostituzione, ma anche per tutte le donne e le ragazze in Europa, poiché riconosce la prostituzione come una forma di violenza che deve essere combattuta e non promossa. Ringraziamo gli eurodeputati per essere al fianco delle sopravvissute e invitiamo gli Stati membri ad attuare rapidamente le raccomandazioni contenute nel rapporto", conclude Iliana Balabanova, Presidente della Lobby Europea delle Donne.





giovedì 13 luglio 2023

Comunicato stampa: Settimana epocale per i diritti delle donne! Il Parlamento europeo adotta una forte proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica




Settimana epocale per i diritti delle donne!


Il Parlamento europeo adotta una forte proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica



[Strasburgo, 13 luglio 2023] , Questa settimana è una settimana storica per i diritti delle donne ed il loro movimento: il Parlamento europeo ha adottato, infatti  un'importante risoluzione in favore della Direttiva europea sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica che  accoglie molte delle  nostre proposte  e rafforza in modo importante il testo pubblicato dalla Commissione europea lo scorso anno. Una volta adottata, la Direttiva potenzierà i meccanismi di protezione, prevenzione,  sostegno alle vittime e di accesso alla giustizia e al risarcimento per coloro che hanno subito violenza   in tutta l'UE. 

La proposta di direttiva adottata dal Consiglio, tuttavia, è molto distante sia dalla proposta appena approvata dal Parlamento Europeo che dal testo iniziale della Commissione Europea. Il Consiglio ha vergognosamente accettato di affievolire drasticamente le disposizioni della direttiva, indebolendone di fatto l'analisi strutturale e l'approccio basato sulla dimensione di genere. Concretamente, gli Stati membri hanno concordato a maggioranza qualificata di eliminare l'articolo che criminalizza lo stupro: una delle forme più brutali di violenza contro le donne, al centro della violazione dei diritti fondamentali delle stesse.

. Gli Stati membri, in concreto,  hanno deciso  a maggioranza qualificata di eliminare l'articolo che criminalizza lo stupro: una delle forme più brutali di violenza contro le donne e fulcro della violazione dei loro diritti fondamentali.

Grazie alla determinazione delle due relatrici, l'eurodeputata Frances Fitzgerald (PPE, Irlanda) e l'eurodeputata Evin Incir (S&D, Svezia), il Parlamento europeo ha adottato una definizione di stupro e violenza sessuale che rispecchia i più alti standard della Convenzione di Istanbul, recentemente ratificata dall'UE. Il sesso senza libero consenso è considerato stupro/violenza sessuale e, la loro proposta definisce con precisione  le condizioni  che impediscono la creazione di una libera volontà, quali la paura, l'intimidazione e la vulnerabilità. Nell'Unione europea, solo un numero esiguo di donne si sente al sicuro nel denunciare e chiedere aiuto, rimanendo coì sommersa  la maggior parte dei crimini a sfondo sessuale compiuti dagli  uomini contro le medesime. Inoltre, le vittime di stupro non godono dello stesso livello di protezione in tutta Europa, poiché la definizione di questo reato varia notevolmente.

Qualora  la nuova definizione rafforzata di stupro e consenso proposta dal Parlamento europeo  fosse inclusa nella  direttiva, tutti gli Stati membri dell'UE, ne  trarrebbero giovamento e - a maggior ragione - potrebbe cambiare  quella situazione vergognosamente diffusa della mancanza di centri di accoglienza specializzati per le vittime di violenza sessuale.

La EWL invita le istituzioni europee (ed in particolare la Presidenza spagnola)a concentrarsi con massima attenzione a questo dossier, esercitando  una forte leadership per ottenere un nuovo accordo che riconosca l'urgenza di adottare un approccio unitario allo stupro che protegga tutte le vittime. Quattro Stati membri (Belgio, Grecia, Italia e Lussemburgo) hanno subito rilasciato una  Dichiarazione nella quale la mancanza di ambizione politica in merito alla penalizzazione dello stupro, ricordando inoltre  che non solo l' esistenza di  una solida base giuridica nei trattati dell'UE, ma anche l' adozione di atti legislativi simili  a livello europeo. Gli altri Stati membri  dovrebbero vergognarsi  per aver deciso di fare marcia indietro su questa direttiva, che comunque richiede una maggioranza qualificata per essere adottata, e dovrebbero, invece, dar seguito alle forti pressioni dei  cittadini, delle vittime, delle organizzazioni femminili e del Parlamento europeo  nel riconsiderare con immediatezza  la loro scandalosa posizione.

Cosa comporta la risoluzione del Parlamento europeo:

La posizione del Parlamento europeo si riferisce e rafforza in diversi punti  la proposta originaria della Commissione europea. In linea con molti dei suggerimenti della EWL, il testo del PE:

Fornisce definizioni comuni per forme specifiche di sfruttamento sessuale delle donne, in particolare lo stupro, ma anche la violenza sessuale, le molestie sessuali nel mondo del lavoro, le mutilazioni genitali femminili , la sterilizzazione ed il matrimonio forzati.

Rinforza i diritti delle vittime alla protezione e al sostegno e le misure di prevenzione e intervento precoce.

Potenzia la definizione di libero consenso, adoperando la stessa formulazione della Convenzione di Istanbul e identifica lo stato di paura e intimidazione come fattori limitanti la capacità delle donne di formare una volontà libera come anche altre situazioni di  particolare vulnerabilità. Si riferisce specificamente allo stupro coniugale e allo stupro legato ad altri status di coppia.

Consolida gli aspetti chiave delle forme di cyber-violenza contro  donne e  ragazze. Viene ampliata la definizione di "materiale intimo"col comprendere le immagini o video di nudo  Il doxxing o la rivelazione di dati personali è incluso nella definizione di cyberstalking e il "creepshots" o l'invio di materiale non richiesto raffigurante i genitali vienecompreso nella definizione di molestie informatiche.

Inasprisce le pene e le aggravanti già incluse nella proposta della Commissione, tra cui gli atti di umiliazione e gli atti inumani e degradanti, l'intenzione di trarre profitto o guadagno o di ripristinare il cosiddetto "onore", e l'intenzione di punire le vittime; o il fatto che il reato sia stato commesso contro un rappresentante pubblico, un giornalista o un attivista dei diritti umani. 

Stabilisce obblighi e standard fondamentali per fornire alle vittime meccanismi di supporto specializzati per proteggere le vittime e garantire loro l'accesso alla giustizia e alla riparazione. Evidenzia il ruolo delle organizzazioni femminili e dei servizi specializzati per le donne.

Rafforza gli obblighi degli Stati membri in materia di denunce e indagini, chiedendo di garantire alle vittime un'assistenza legale accessibile e gratuita e di assicurare che le prove siano raccolte il prima possibile e conservate indipendentemente dal fatto che l'indagine prosegua o meno. La presentazione della denuncia non costituirebbe un requisito indispensabile per affidare le vittime a  servizi specializzati.

Rafforza l'obbligo di effettuare una valutazione specialistica del rischio individuale  per identificare i bisogni di protezione, includendo l'esistenza di controllo coercitivo, danni psicologici e rischio di suicidio; sono inclusi fattori di rischio chiave comprovati come il divorzio o la separazione recenti, la gravidanza, la dipendenza e la disabilità della vittima e il possibile rischio dell'uso dei bambini per esercitare il controllo sulle vittime. Il documento evidenzia l'arresto e la detenzione come misure di protezione e rafforza le disposizioni in materia di ordini di arresto, restrizione e protezione di emergenza, compreso l'uso del monitoraggio elettronico per garantire l'esecuzione degli ordini stessi.

Rafforza l'obbligo di redigere linee guida dedicate per le autorità di polizia e giudiziarie nei procedimenti penali ma anche in quelli civili, come i procedimenti di affidamento.

Rafforza la dovuta diligenza degli Stati nel risarcire le vittime qualora gli autori del reato non paghino il risarcimento.

Rafforza le disposizioni in materia di sostegno alle vittime, specificando l'obbligo di fornire servizi di assistenza specializzati,  tra cui servizi specialistici per le donne, centri di supporto, case rifugio per le donne e servizi di uscita.

Rafforza le disposizioni sul sostegno specialistico alle vittime di violenza sessuale, compreso l'accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, la contraccezione d'emergenza, lo screening per le malattie sessualmente trasmesse e l'accesso all'aborto sicuro e legale. Inoltre, ribadisce la necessità di servizi di supporto specialistico per le vittime di mutilazioni femminili, sterilizzazione forzata, molestie sessuali nel mondo del lavoro e le vittime di cyber violenza.





lunedì 26 giugno 2023

lettera agli Eurodeputati Italiani della Commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere del PE







Oggi abbiamo scritto ai nostri eurodeputati che fanno parte della Commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere:


Dear MEP,

 

We are writing to you on behalf of the Italian Coordination of the European Women's Lobby within the scope of the major vote on the initiative report on Prostitution and its cross-border implications which will take place tomorrow in the FEMM committee. In light of this major vote, our organisation wishes to share our perspectives and recommendations on the report.


 Our view is that prostitution is a form of male violence against women, disproportionately targeting the most marginalised ones (migrant women, those in poverty, from minorities etc). We hope that the report, in the continuity of the Honeyball resolution adopted by your assembly in 2014 can stress once again a strong position:

  • on prostitution as an obstacle to human dignity and an obstacle to equality between women and men
  • on the necessity to decriminalise women in prostitution, provide exit services and tailored support to them 
  • on the States’ international and EU obligations to discourage the demand which fosters trafficking for sexual exploitation and thus on the importance to criminalise the purchase of sexual acts (in line with CEDAW Article 6UN Palermo Protocol Article 9, EU “Anti-trafficking Directive” 2011/36/EU)
  • on the States’ international and EU obligations to criminalise all forms of pimping (recruiting, procuring, enticing another for the purpose of prostitution + making profit of the prostitution of another person in line with the UN 1949 Convention)
  • on the importance for Member States to adopt the Nordic Model approach (or Equality Model) enshrining all of these aspects.

 

We further draw your attention on the tabling of dangerous amendments that we ask you to reject:

  • any provision underlining the language “sex worker” : the UN and EU agreed language on the issue is prostitution. “Sex worker” is a breach of the aforementioned human rights language, it is a non-neutral term that helps masking the violence, the sexist, racist, and class-based oppressions at work in prostitution. Prostitution is neither sex nor work but a violence and an exploitation of all existing inequalities.
  • any provision seeking to diminish the responsibilities of pimps and traffickers by adding restrictive means such as “fraud”, “force” or “coercion” into the UN agreed definition of pimping aforementioned or only criminalising “forced prostitution” 
  • any provision seeking to promote/encourage the demand that fosters trafficking for sexual exploitation by supporting the decriminalisation of the purchase of sexual acts, to remove references to the “Nordic Model”

 

We ask you to vote in favour of the report. 

We remain at your disposal for any further information.

 

Kind regards,

Rossella Poce

Lef-Italia President


Maria Ludovica Bottarelli Tranquilli-Leali

Lef-Italia Secretary General



martedì 20 giugno 2023

Comunicato

 

              

                                        


                                         Comunicato



Il giorno 4 maggio u.s. il Coordinamento Italiano della Lobby Europea delle Donne, nell'ambito della Assemblea Generale ha eletto per il biennio 2023-2025, la Prof. Rossella Poce, rappresentante della Fidapa-BPWItaly, Presidente del Coordinamento e Membro effettivo per l'Italia del Board della European Women's Lobby e come Membro supplente l'Avv. Siusi Casaccia rappresentante del Forum delle Donne Giuriste. La elezione di Rossella Poce e di Siusi Casaccia sono state confermate durante l'elezione dei nuovi membri del Board svoltasi a Bruxelles nei giorni 10 e 11 giugno nell'ambito dell'Assemblea Generale della European Women's Lobby.

sabato 17 giugno 2023

Invito a tutte le giovani femministe!





                                        Invito a tutte le giovani femministe!

                    Candidatevi ora per il campo estivo Agora della EWL!

                                                             Rientri in questi criteri?

            ✓ Sei una femminista di età compresa tra i 18 e i 30 anni (al momento del campo)?

            ✓ Hai esperienza nell'attivismo legato all'uguaglianza di genere/diritti delle donne?

            ✓ Vivi attualmente nell'Unione Europea?

           ✓Hai un buon livello di inglese (B2)?

                                                  Unisciti all'AGORA delle giovani femministe

L'AGORA è un programma dell'EWL che riunisce a Bruxelles giovani femministe da tutta Europa per un incontro di 5 giorni al fine di discutere ed esplorare il femminismo ed apprendere l'una dall'altra.

 Il prossimo AGORA si terrà dal 4 all'8 settembre 2023 e stiamo cercando candidature per la  partecipazione Il programma è aperto a tutte le giovani donne di età compresa tra i 18 e i 30 anni (al momento dello svolgimento dell'AGORA) che desiderano entrare in contatto con altre giovani femministe. Attraverso un campo estivo partecipativo di 5 giorni, ci proponiamo di creare uno spazio per le giovani donne per confrontarsi, colmare le lacune, ispirare ed essere ispirate, rafforzare le conoscenze, consolidare le competenze ed ascoltare le voci di altre giovani femministe.. Il nostro obiettivo è quello di mettere le giovani femministe europee in condizione di essere delle attiviste leader in un mondo che cambia, offrendo loro uno spazio per condividere esperienze, conoscenze e idee.

                                                       L'AGORA FA PER VOI

Desiderate entrare in contatto con un gruppo eterogeneo di giovani femministe provenienti da tutta Europa?

Siete interessate a rafforzare le vostre conoscenze e competenze per difendere i diritti delle donne, l'uguaglianza di genere e la violenza contro le donne?

Siete interessate a scoprire cosa stanno facendo le giovani femministe contro la disuguaglianza in Europa e come potreste lavorare insieme?

Siete desiderose di impegnarvi in processi di apprendimento altamente partecipativi e di imparare di più su voi stesse, sui vostri talenti e sul vostro lavoro in questo mondo?

Volete partecipare alla definizione delle future strategie e campagne femministe in Europa?

Siete d'accordo con i valori e la missione della Lobby europea delle donne?

Come organizzazione femminista trasversale, ci impegniamo a organizzare un campo estivo che rifletta e includa esperienze che rappresentino l'Europa in tutta la sua diversità. Per questo motivo, le donne di colore e appartenenti a gruppi etnici minoritari, le donne con disabilità, quelle della comunità LGBT e quelle provenienti da gruppi emarginati sono particolarmente incoraggiate a candidarsi.

                                                       COME CANDIDARSI

Tutte le candidati interessate possono candidarsi utilizzando il nostro modulo di candidatura : qui.

Nel modulo di candidatura vogliamo conoscere il vostro impegno nell'attivismo femminista e nei diritti delle donne, sia attraverso l'attivismo generale, il volontariato o l'esperienza lavorativa, il mondo accademico o qualsiasi altra attività. Siamo alla ricerca di giovani femministe appassionate e impegnate, con esperienze e background diversi.

Scadenza per le candidature: 23 luglio 2023, a mezzanotte.

Per qualsiasi domanda, contattare Caitlin Raph all'indirizzo raph@womenlobby.org.