martedì 6 febbraio 2024

Raggiunto l'accordo sulla prima legge UE sulla violenza contro le donne - Dichiarazione della Lobby Europea delle Donne

 

Oggi è stata scritta la storia: è stato raggiunto l' accordo sulla prima direttiva in assoluto che garantisce donne e  ragazze pari protezione nell'UE.





Il Coordinamento Italiano esprime soddisfazione per il risultato ottenuto con un forte ed instancabile lavoro congiunto  e condivide in pieno la Dichiarazione della Lobby Europea delle Donne

[Bruxelles, 6 febbraio 2024] La Lobby Europea delle Donne (EWL) valuta positivamente il tanto atteso accordo sulla direttiva per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, la prima legge dell'Unione europea a garantire che le vittime di violenza contro le donne e la violenza domestica ricevano un'adeguata protezione, sostegno, accesso alla giustizia e riparazione, indipendentemente dal luogo in cui vivono nell'UE.

"È stata adottata una decisione storica! Il messaggio che l'UE ha dato con questo accordo è che i diritti delle donne sono diritti umani fondamentali al centro del progetto dell'UE e che non sono mai una questione privata, ma una questione strutturale radicata nel patriarcato, nel sessismo e nella misoginia.  Tutte le forme di violenza contro le donne devono finire ora", ha dichiarato Iliana Balabanova, presidente della Lobby Europea delle Donne. "Questa direttiva è fondamentale per  Stati membri come il mio, la Bulgaria, che non hanno ancora ratificato la Convenzione di Istanbul, poiché stabilisce un quadro olistico di obblighi e standard minimi".

"Negli ultimi 30 anni, la EWL ha chiesto di porre la violenza contro le donne al centro dell'agenda politica dell'UE. Oggi è stato siglato un accordo rivoluzionario sulla prima direttiva in assoluto per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica. Si tratta di un passo fondamentale nella giusta direzione. Ora chiediamo agli Stati membri di mettere immediatamente in atto questa serie di norme complete per salvare la vita di donne e ragazze", ha dichiarato Mary Collins, Segretaria generale della EWL.

"La direttiva deve essere attuata di pari passo con gli standard d'oro della Convenzione di Istanbul, di cui l'UE e 22 Stati membri sono parti. Gli Stati membri devono tenere conto dell'indispensabile esperienza delle organizzazioni femminili e dei servizi specializzati per  donne nell'affrontare tutte le forme di violenza contro le stesse e nel sostenere le sopravvissute/vittime con una prospettiva  intersezionale e sensibile al genere ", ha dichiarato Irene Rosales, responsabile delle politiche e delle campagne della EWL.

"La violenza informatica contro le donne e le ragazze è oggi una dura realtà in Europa. Per la prima volta, l'UE riconosce l'impatto devastante che la violenza informatica ha sulle loro vite e considera reato cinque fattispecie di cyber violenza: la condivisione non consensuale di materiale intimo e manipolato, il cyber stalking, la  cyber molestia , il cyber flashing e l'incitamento all'odio o alla violenza", afferma Laura Kaun, direttrice delle politiche e delle campagne della EWL. "In un momento in cui un numero crescente di donne e ragazze nell'UE si sente completamente priva di protezione contro la diffusione di abusi sessuali basate su immagini,  di  molestie informatiche o cyberstalking, le misure contenute in questa direttiva sono fondamentali per sostenere le vittime, contrastare l'impunità degli autori e responsabilizzare i provider e le piattaforme Internet affinché si  rimuovano  i contenuti e si scongiurino nuove vittime".

La EWL si congratula con la Commissione europea, la Presidenza belga e il team negoziale del Parlamento europeo, in particolare con i due co-relatori Frances Fitzgerald (PPE, Irlanda) e Evin Incir (S&D, Svezia) e i loro team. Hanno compiuto uno sforzo notevole per migliorare l'accordo generale raggiunto dal Consiglio nel giugno dello scorso anno e per garantire che la direttiva rientri negli "standard d'oro" della Convenzione di Istanbul o addirittura li superi.

La direttiva fornisce anche una definizione armonizzata delle mutilazioni genitali femminili (MGF) e dei matrimoni forzati, come previsto dalla Convenzione di Istanbul. Contiene misure per migliorare l'identificazione preventiva delle vittime, l'intervento tempestivo e per garantire a tutte le vittime canali accessibili di denuncia. Obbliga gli Stati membri ad adottare meccanismi di protezione essenziali (come gli ordini di restrizione d'emergenza, gli ordini cautelari e di protezione) per garantire l'incolumità delle vittime da da situazioni di pericolo immediato. La direttiva stabilisce standard per la fornitura di servizi di supporto specializzati e completi, come linee telefoniche di assistenza 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e strutture di accoglienza accessibili a tutte le donne vittime e ai loro figli. Inoltre, obbliga gli Stati membri a istituire  appositi centri  per gli stupri dove si  forniscano consulenza e assistenza medica, psicologica e traumatologica, servizi per la salute e la salute sessuale  delle vittime di violenza sessuale e stupro, nonché  supporto specialistico alle vittime di MGF, sterilizzazione forzata e molestie sessuali sul lavoro.

 Il gruppo negoziale del Parlamento europeo è riuscito a rafforzare le disposizioni sulla prevenzione, includendo misure volte ad affrontare le cause profonde della violenza contro le donne e della violenza sessuale, e , anche, garantendo il ruolo centrale del consenso, che deve essere dato volontariamente.

"La EWL si rammarica profondamente per il blocco da parte del Consiglio di molti elementi chiave della direttiva, in particolare per l'oltraggiosa decisione imposta da Francia e Germania di eliminare l'articolo 5 sulla definizione armonizzata di stupro basata sul consenso, secondo gli standard della Convenzione di Istanbul. È del tutto ipocrita e rappresenta una terribile occasione mancata per proteggere le donne e le ragazze da una delle forme più odiose di violenza", afferma Irene Rosales, responsabile delle politiche e delle campagne di EWL. "Ricordiamo che 11 Stati membri dell'UE mantengono ancora una definizione inadeguata dello stupro, basata sulla forza, la minaccia o la coercizione come principali elementi costitutivi del reato, mettendo a rischio l'effettiva protezione dell'autonomia sessuale dell'individuo, come da sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo". La EWL deplora inoltre l'esclusione delle definizioni dei reati di molestie sessuali sul luogo di lavoro e di sterilizzazione forzata.



La EWL si sente garante dei 250 milioni di donne in Europa e delle nostre 2000 organizzazioni affiliate, come dovrebbero fare tutti gli Stati membri dell'UE. La EWL continuerà a chiedere una revisione della direttiva per assicurare che il reato di stupro sia garantito a livello europeo e definito in modo coerente sulla base del consenso liberamente dato in circostanze di autonomia e reciprocità. Inoltre, la EWL si batterà e si adopererà senza sosta per garantire che l'ambito di applicazione della direttiva venga presto esteso in modo da includere tutte le forme di sfruttamento sessuale e riproduttivo, compresi la violenza e l'abuso sessuali.

La EWL si sente responsabile  dei 250 milioni di donne in Europa e delle nostre 2.000 organizzazioni affiliate, così come dovrebbero fare tutti gli Stati membri dell'UE. La EWL continuerà a chiedere una revisione della direttiva per assicurare che il reato di stupro sia considerato a livello europeo e definito in modo coerente sulla base del consenso liberamente dato in circostanze di autonomia e reciprocità. Inoltre, la EWL si batterà e lavorerà instancabilmente per garantire che il campo di applicazione della direttiva venga presto esteso per includere tutte le forme di sfruttamento sessuale e riproduttivo, compresi la violenza e gli abusi sessuali.

La EWL ringrazia gli esperti in materia di diritto che hanno firmato la lettera aperta sulla base giuridica della direttiva UE, che dimostra che l'UE ha l'obbligo di regolamentare questa materia secondo i vigenti testi normativi  dell'UE. La EWL ringrazia i firmatari delle petizioni "Rendi l'Europa un luogo sicuro per donne e ragazze" e " UE: Solo il sì significa sì" e la collaborazione con WeMove Europe e AVAAZ.