Il Coordinamento Italiano della Lobby Europea delle Donne/Lef-Italia sostiene e condivide la Dichiarazione della Lobby Europea delle Donne/Ewl ed invita i parlamentari europei italiani a dar seguito alle richieste ed all’incessante lavoro svolto dalla Ewl e da tutti i coordinamenti nazionali, tra cui la Lef-Italia, perché si abbia una direttiva contro la violenza contro le donne e la violenza domestica forte, che le renda libere non solo in Italia ma in tutta l’ Unione Europea
DICHIARAZIONE
La Lobby Europea delle Donne (EWL) invita il Parlamento europeo a non buttare via il bambino con l'acqua sporca!
Esortiamo il Parlamento europeo a essere unito e ad adottare la, tanto attesa, legge sulla violenza contro le donne e le ragazze in Europa.
La Lobby Europea delle donne (EWL) ribadisce la sua profonda indignazione per la decisione del Consiglio dell'UE di rifiutare persistentemente l'inclusione della definizione armonizzata dello stupro, basata sul consenso, nella proposta di direttiva sulla violenza contro le donne e la violenza domestica (di seguito denominata "la direttiva"). Tuttavia, invitiamo gli eurodeputati, di tutti i gruppi politici, a sostenere il loro gruppo negoziale. È indispensabile essere uniti ed adottare tale direttiva prima della fine dell'attuale mandato. Chiediamo, quindi, a tutti i gruppi politici di cogliere questa opportunità, per la quale le organizzazioni femminili si sono battute per quasi 30 anni, e di assumersene la responsabilità ora! Questo è ciò che le donne e le ragazze in Europa si aspettano dai leader politici, affinché venga garantita un'uguale protezione in tutta l'Unione Europea (UE), soprattutto in questo cruciale momento, nel quale il tempo stringe prima delle elezioni europee e si prevede un potenziale spostamento verso forze estremiste.
La direttiva sulla violenza contro le donne e la violenza domestica introduce un livello molto importante di obblighi per tutta l'UE e per ciascuno degli Stati membri, in aggiunta agli obblighi assunti dagli Stati Membri dell'UE (22) che hanno aderito alla Convenzione di Istanbul. La Direttiva è uno strumento specifico atto ad affrontare le esigenze e le sfide concrete delle vittime di violenza di genere e di violenza domestica. E' uno strumento fondamentale per l’integrazione dell’approccio orizzontale della Direttiva sui Diritti delle Vittime, attualmente in fase di revisione. La direttiva segue l'approccio delle 4P della Convenzione di Istanbul: Prevenzione e intervento precoce, protezione, azione penale e politiche coordinate. Questa, infatti, mira ad introdurre un pacchetto completo e specializzato di misure applicabili a tutte le vittime di violenza contro le donne e di violenza domestica secondo le definizioni nazionali, nonché alle vittime di cyber violenza, MGF e, cosa molto importante, anche alle vittime di stupro per la gestione medica dello stupro (articolo 28), alle vittime di sterilizzazione forzata (articolo 29) e alle vittime di molestie sessuali sul luogo di lavoro (articolo 30).
Il gruppo negoziale del Parlamento europeo sta compiendo uno sforzo notevole per garantire che la direttiva rientri e/o superi gli "standard d'oro" della Convenzione di Istanbul. Sono stati compiuti progressi significativi rispetto alla proposta iniziale, presentata dal Consiglio, nel suo Approccio generale ed alla proposta iniziale della Commissione europea. Ad esempio, l'attuale proposta rafforza le definizioni delle forme di cyber violenza - che non erano state definite nella Convenzione di Istanbul - poiché, un decennio fa era inimmaginabile che un'esplosione così vasta della violenza online sarebbe diventata una realtà quotidiana per milioni di donne e ragazze in Europa. La direttiva colma questa enorme lacuna nel quadro legislativo sull'impunità.
Ora è arrivato il momento di dar vita ad un'unica voce nel Parlamento europeo per garantire che la Presidenza belga produca una direttiva forte nei tempi previsti. Maggiori informazioni sulle nostre richieste alla Presidenza belga sono disponibili qui.
Il tempo stringe!
Questa direttiva avrà un impatto enorme sulla vita di donne e ragazze non solo oggi, ma anche sulle generazioni future che potranno vedere come l'Europa si sia preoccupata di loro.
Che sia questa la vostra testimonianza!