Dal 13 al 15 novembre 2016 si è tenuta a Bruxelles la
riunione annuale dell’Osservatorio contro la violenza sulle donne della European Women's Lobby. Il meeting ha visto la
partecipazione di 27 componenti la cui nomina è stata completata nel mese di
settembre 2016, in base alle designazione dei coordinamenti nazionali e delle
organizzazioni internazionali componenti EWL. In apertura Irene Rosales ha
ripercorsa la storia dell’Osservatorio, che festeggerà nel 2017 i 20 anni dalla
sua istituzione e che ha visto nel corso del 2016 il rinnovo del regolamento
organizzativo e di buona parte delle sue componenti.
Nella prima giornata si è affrontato il programma di lavoro
e si è riesaminata l’area di intervento delle azioni dell’Osservatorio,
variamente incidenti nel procedimento legislativo della UE a seconda del
carattere esclusivo o concorrente della competenze ripartite tra UE e Stati
membri.
Sono state ricordate le varie tematiche su cui si è svolta e
si svolge l’azione EWL e dell’Osservatorio,tra cui prostituzione, tratta e
pornografia, sessismo nei media, violenza sessuale e domestica, sul luogo di lavoro,
violenza sulle donne nei conflitti, cyberviolenza e violenza basata sulla cd. tradizione.
Pierrette Pape ha ricordato il lavoro di raccolta dati, tramite
questionari, sull’educazione sessuale
funzionale al progetto di arrivare ad una proposta EWL complessiva ed inclusiva
dei valori del femminismo per un nuovo quadro educativo.
Si è ripercorso il piano di lavoro 2016-17 con riguardo al
processo di approvazione della Convenzione di Istanbul da parte dell’Unione
Europea cui i singoli coordinamenti possono contribuire con azioni mirate sui
rappresentanti nazionali.
Nella seconda giornata si è svolto un meeting in
collaborazione con un’ampia rappresentanza di WIDE sulle azioni di sostegno per
i diritti delle donne migranti e rifugiate.
Sono state ascoltate testimonianze sulle difficoltà di
accesso ai servizi anche elementari, sulla esposizione a violenza diffusa ed
istituzionale, sulla necessità di coinvolgimento e partecipazione al processo
di accoglienza e sulla più generale e basilare esigenza che la problematica
venga affrontata come attinente i diritti umani piuttosto che alla materia
della sicurezza.
Il lavoro si è sviluppato in gruppi su temi specifici
diretti ad individuare interventi e modalità adeguate per incidere sulla realtà di disagio e privazione
che costituisce l’esperienza delle donne nelle varie situazioni, dall’abnorme
esposizione a violenze nei centri di accoglienza, all’accesso al procedimento per la richiesta di asilo, dalle
modalità di collaborazione tra associazioni e istituzioni, all’accesso al
sistema giudiziario per la tutela delle donne che subiscono violenza.
La mattina del 15 si è svolto un forum sulla violenza contro
donne e ragazze rifugiate che ha visto nella prima parte i contributi di Lopa
Banerjee per UN Women, Salome Mbugua per ENMW e Selma Acuner per Women’sCoalition
in Turkey, e poi lo sviluppo del lavoro in gruppi ed un successivo scambio con
alcune referenti istituzionali UE: Revault d’Allonnes-Bonnefoy, MEP, Monika
Ladmanova, Commissioner Jurova's Cabniet e Valeria Setti, DG Home Affairs/Legal
migration and integration che, tutte, hanno portato il loro contributo per lo
sviluppo di una politica maggiormente favorevole al riconoscimento ed
attuazione dei diritti negati ed al perseguimento di efficaci azioni di
contrasto contro la violenza.
Contributo dell' Avv. Siusi Casaccia, membro del Consiglio Direttivo del Forum delle Donne Giuriste ed esperta per LEF Italia presso l'Osservatorio EWL contro violenza sulle donne.