lunedì 8 dicembre 2025

16 giorni di attivismo - 8 Dicembre: lo stupro

 

La sua storia conta.

Per troppo tempo, le leggi sullo stupro in Europa non hanno protetto davvero le sopravvissute. Ma il cambiamento è in corso: passo dopo passo, grazie a anni di mobilitazione femminista, al coraggio delle vittime e all’azione collettiva.

L’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE) ricorda che, sebbene tutti gli Stati membri dell’UE abbiano leggi contro lo stupro, solo circa la metà lo definisce in base all’assenza di consenso, come richiesto dalla Convenzione di Istanbul.

Quest’anno, la Francia ha dato speranza. Durante il processo a Gisèle Pelicot, il tema del consenso — e della sua impossibilità di darlo mentre era stata narcotizzata — è diventato centrale nel dibattito giuridico. Il 23 ottobre 2025, il Parlamento francese ha votato per integrare la nozione di consenso nella legge nazionale: una vittoria attesa da tempo dai movimenti per i diritti delle donne e dalle sopravvissute che non hanno mai smesso di lottare.

La decisione della Francia manda un messaggio forte: il progresso è possibile se ascoltiamo, crediamo e agiamo.

Chiediamo:

📌 Leggi sullo stupro basate sul consenso in tutti gli Stati membri dell’UE, in linea con la Convenzione di Istanbul.
📌 Formazione e sensibilizzazione per polizia e magistratura, affinché ogni sopravvissuta sia trattata con dignità.
📌 Una definizione legale armonizzata a livello UE che riconosca lo stupro sulla base del consenso, non della coercizione.

Celebriamo questa conquista, e continuiamo a combattere!
Perché solo “sì” significa “sì”.

#16Days #NoExcuse #ACTtoEndViolence

domenica 7 dicembre 2025

16 giorni di attivismo - 7 Dicembre: Molestie sessuali sul lavoro

 

L’elefante nella stanza non si sposta da solo.

Ignorare le molestie sessuali nei luoghi di lavoro non le fa scomparire. Prosperano nel silenzio, negli angoli degli uffici e negli spazi digitali dove manca la responsabilità.

👉 1 donna su 2 nell’UE ha subìto molestie sessuali sul lavoro (FRA, 2023).
👉 I canali online le rendono più facili, più rapide e più difficili da tracciare.

Chiediamo:

📌 Politiche aziendali che affrontino le molestie sia online che offline.
📌 Piena applicazione della Direttiva UE su uguaglianza e dignità sul lavoro.
📌 Meccanismi sicuri di segnalazione per tutte e tutti.

Insieme, facciamo dei luoghi di lavoro spazi sicuri per le donne!

#16Days #NoExcuse #ACTtoEndViolence

sabato 6 dicembre 2025

16 giorni di attivismo - 6 Dicembre: 30º Anniversario della Dichiarazione e Piattaforma d’Azione di Pechino


Nel 1995, la Dichiarazione e la Piattaforma d’Azione di Pechino segnarono una svolta storica per i diritti delle donne, definendo un’agenda ambiziosa per l’uguaglianza, la sicurezza e l’empowerment. Ma all’epoca, internet era solo agli inizi, e la Dichiarazione non poteva ancora prevedere l’ascesa della violenza che oggi le donne subiscono quotidianamente online.

Trent’anni dopo, il mondo è cambiato - e così deve cambiare la nostra comprensione della violenza.

Dalla violenza basata sulle immagini all’incitamento all’odio digitale, la violenza online mina gli stessi obiettivi fissati a Pechino.

Eppure c’è speranza. Il movimento globale per l’uguaglianza di genere sta evolvendo. La Direttiva UE 2024/1385 sulla lotta contro la violenza sulle donne dimostra che i governi stanno finalmente prendendo sul serio la violenza digitale, estendendo la promessa di Pechino nel XXI secolo.

Nel celebrare i 30 anni da Pechino, riaffermiamo questo impegno:

📌 I diritti delle donne sono diritti umani, offline e online.
📌 La lotta contro la violenza di genere deve includere il mondo digitale.

Insieme possiamo costruire l’internet più sicuro ed equo che le pioniere di Pechino sognavano, anche se allora non potevano immaginarlo.

#16Days #NoExcuse #ACTtoEndViolence


venerdì 5 dicembre 2025

16 giorni di attivismo - 5 Dicembre: Doxxing

 

Il doxxing espone online informazioni private di donne, mettendole a rischio di molestie, minacce e danni nella vita reale.

Le donne in ruoli pubblici (giornaliste, attiviste, politiche) sono bersaglio frequente di campagne di doxxing progettate per intimidirle o silenziarle.

👉 Il 73% delle giornaliste ha subito molestie online, incluso il doxxing (UNESCO, 2023).
👉 I meccanismi di protezione variano notevolmente all’interno dell’UE.

Senza un quadro normativo solido e sistemi di responsabilità efficaci, le donne restano vulnerabili allo sfruttamento digitale.

Chiediamo:

📌 Una legislazione a livello UE che criminalizzi il doxxing.
⚖️ Una forte applicazione della legge e responsabilità delle piattaforme per rimuovere rapidamente contenuti doxxati e prevenire nuove violazioni.
📣 Meccanismi di segnalazione accessibili, servizi di supporto e protezione per le sopravvissute.

Insieme, rendiamo internet sicuro per donne e ragazze!

#16Days #NoExcuse #ACTtoEndViolence

giovedì 4 dicembre 2025

16 giorni di attivismo - 4 Dicembre: Catfishing e Inganni Online

 

È ora di rompere questa illusione.

Il caso di un uomo in Irlanda del Nord mostra quanto l’inganno online e il catfishing possano essere devastanti. Fingendosi una ragazza adolescente su Snapchat, ha manipolato almeno 70 minori, molte delle quali ragazze tra i 10 e i 16 anni, inducendole a inviare contenuti espliciti. Le conseguenze sono state gravissime, fino al suicidio di una bambina di 12 anni. Questo caso evidenzia una nuova realtà: il catfishing e l’inganno online sono nuove forme di violenza di genere.

👉 Le donne rappresentano la maggioranza delle vittime di catfishing sfruttate emotivamente o economicamente (Europol, 2024).

Chiediamo:

🔐 Sistemi di verifica dell’identità e meccanismi di denuncia più efficaci.
⚠️ Protocolli obbligatori di risposta per gli abusi basati sull’inganno.

Insieme, possiamo proteggere la sicurezza e la dignità delle donne in ogni spazio digitale.

#16Days #NoExcuse #ACTtoEndViolence


mercoledì 3 dicembre 2025

16 giorni di attivismo - 3 Dicembre: Reti Misogine

 



Dai forum incel ai canali estremisti, la misoginia organizzata alimenta la radicalizzazione in tutta Europa.

👉 L’80% dei discorsi d’odio online prende di mira le donne (UNESCO, 2024).

Sebbene la Direttiva UE 2024/1385 rappresenti un passo fondamentale nel criminalizzare l’incitamento online alla violenza di genere, spetta ora agli Stati membri implementare leggi nazionali che affrontino direttamente queste reti, garantiscano l’applicazione delle norme e proteggano le donne online.

Chiediamo di includere la responsabilità maschile nelle strategie di contrasto alla violenza, integrando misure specifiche sul comportamento maschile nei piani d’azione nazionali e tutelando i finanziamenti destinati alle organizzazioni delle donne.

#16Days #NoExcuse #ACTtoEndViolence


martedì 2 dicembre 2025

"Mai più sotto scacco, mai più sotto ricatto": partecipazione di LEF Italia al Convegno di Fidapa BPW Italy Distretto Centro

 

LEF Italia ha partecipato, il 29 e 30 novembre a Roma, all’Assemblea del Distretto Centro di FIDAPA BPW Italy, organizzata in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Nel corso dell’evento si è tenuto il convegno “Mai più sotto scacco, mai più sotto ricatto”, ospitato presso l’Hotel Donna Laura Palace.
L’incontro ha rappresentato un momento di confronto intenso e partecipato, dedicato al contrasto alla violenza di genere e alla promozione di una cultura basata sul rispetto, sull’equità e sul riconoscimento dei diritti delle donne.

LEF Italia ha portato il proprio contributo al dialogo, condividendo prospettive e impegni per rafforzare la prevenzione, il sostegno alle vittime e il cambiamento culturale necessario a eliminare ogni forma di discriminazione e violenza.

16 giorni di attivismo - 2 Dicembre: Istigazione all’odio o alla violenza online (Articolo 8 della Direttiva UE)



Metti a tacere la misoginia.

Nel caso Motherless, un uomo noto come “archie147” ha caricato immagini voyeuristiche e manipolate tramite IA raffiguranti donne sottoposte a orribili atti di mutilazione e omicidio. Sotto queste immagini, gli utenti discutevano apertamente su come avrebbero fatto del male alle donne ritratte, arrivando persino a offrire taglie per abusarne.

Si tratta di istigazione all’odio e alla violenza online, così come definita dall’Articolo 8 della Direttiva UE sulla lotta contro la violenza sulle donne.

Ma c’è speranza. L’indignazione pubblica ha portato a una riforma storica: il nuovo Codice Penale ungherese ora include il reato di “aggressione online”, allineando la legislazione nazionale agli standard europei e rendendo punibile l’istigazione, la glorificazione o la messa in atto di violenza contro le donne nel digitale.

Perché la violenza digitale è vera violenza, e le donne meritano sicurezza, dignità e giustizia sia offline che online.

Chiediamo:

  • L’applicazione dell’Articolo 8 della Direttiva UE sull’istigazione online.

  • Obblighi per le piattaforme di rimuovere rapidamente contenuti misogini.

Dobbiamo pretendere regolamentazioni più forti e maggior supporto per chi subisce questi abusi. 

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#16Days #NoExcuse #ACTtoEndViolence