Per le donne nella vita pubblica (attiviste, giornaliste, politiche, ecc.) il cyberstalking è costante.
Ricevono minacce, profili falsi, messaggi come “so dove vivi” e molestie coordinate. Alcune lasciano la politica; altre restano in silenzio perché le loro denunce non ottengono risposta.
Il cyberstalking distrugge più della privacy: erode la democrazia, allontanando le donne dagli spazi pubblici.
La Direttiva UE (Articolo 6) definisce e criminalizza il cyberstalking, garantendo ordini di protezione transfrontalieri e un riconoscimento uniforme in tutti gli Stati membri. Ma la protezione deve raggiungere le sopravvissute ora, non dopo anni di paura.
👉 1 donna su 4 che ha subito cyberstalking ha anche subito un’aggressione fisica (EU FRA, 2023).
👉 Molte unità di polizia nell’UE non hanno una formazione adeguata per indagare o riconoscere lo stalking digitale.
Chiediamo:
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Formazione obbligatoria per le forze dell’ordine sul cyberstalking.
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Ordini di protezione per le sopravvissute che si estendano anche agli spazi digitali.
La privacy è sicurezza.
#16Days #NoExcuse #ACTtoEndViolence
