Cari membri,
come avrete notato, nelle ultime settimane, attraverso le vostre reti ed i media , la prostituzione e lo sfruttamento sessuale sono stati al centro di recenti prese di posizione da parte di diverse istituzioni. Di seguito troverete una sintesi di questi sviluppi.
Con la speranza che questo aggiornamento vi permetta di familiarizzare con questi eventi e vi mantenga ispirati a lottare per un'Europa libera dalla prostituzione!
Cordiali saluti,
Iliana Balabanova, Presidente della EWL.
Una vittoria abolizionista al Parlamento europeo e una situazione da monitorare attentamente a livello internazionale
Il 14 settembre, i membri del Parlamento europeo hanno votato a favore del Regolamento sulla prostituzione nell'UE: le sue implicazioni transfrontaliere e l'impatto sull'uguaglianza di genere e sui diritti delle donne, redatto dalla deputata S&D Maria Noichl. In questo modo, i deputati hanno votato per un testo che riconosce che:
1. La grande maggioranza delle persone che si prostituiscono non lo considera un lavoro normale o un'opportunità di carriera e lascerebbe, se potesse l'industria del sesso ;
2. Il sesso deve basarsi sul consenso, che può essere dato solo liberamente e volontariamente, e non può essere sostituito dallo scambio di denaro;
3. Lo sfruttamento sessuale attraverso la prostituzione altrui è una grave violazione dei diritti e della dignità delle donne e la prostituzione non solo è dannosa per le donne che vi si prostituiscono, ma aumenta anche le disuguaglianze tra donne e uomini;
4. Le donne che si prostituiscono subiscono più violenza in confronto a tutte le altre donne;
5. La prostituzione non è un atto individuale di una persona che affitta il proprio corpo in cambio di denaro, ma è piuttosto un sistema organizzato ,intrinsecamente violento, a fini di profitto che è discriminatorio e profondamente disumano e che opera come un business e crea un mercato in cui i protettori pianificano e agiscono per garantire e aumentare il loro mercato ed in cui gli acquirenti del sesso giocano un ruolo chiave nell'incrementarlo;
6. La prostituzione e la tratta a scopo di sfruttamento sessuale esistono perché c'è una domanda in tal senso;
7. Gli Stati membri dovrebbero garantire che venga perseguito penalmente: sollecitare, accettare o ottenere un atto sessuale da una persona in cambio di un compenso, della promessa di un compenso, della fornitura di un beneficio in natura o della promessa di tale beneficio;
8. La depenalizzazione dello sfruttatore e dell'acquisto di sesso aumenta la domanda,
9. La depenalizzazione delle persone che si prostituiscono è il modo più efficace per creare fiducia nelle forze dell'ordine e negli altri servizi di assistenza.
10. Gli Stati membri dovrebbero introdurre un supporto psicologico, medico, socio-economico e amministrativo completo, nonché un sostegno per la regolarizzazione dello status di residenza delle vittime e dei sopravvissuti alla prostituzione; il supporto deve includere una serie di misure che facilitino la loro inclusione sociale e professionale, come il facile accesso ai meccanismi di protezione sociale (reddito minimo di base, sostegno per l'alloggio e l'assistenza sanitaria, una ulteriore scolarizzazione e l' accesso alla formazione professionale), e che garantiscano che i loro figli abbiano accesso alle facilitazioni sociali.
I dettagli del voto di ciascun eurodeputato sono disponibili qui mentre il comunicato stampa dell'EWL è disponibile qui. Esprimiamo la nostra gratitudine a tutti i membri che hanno contribuito attivamente alla realizzazione di questo risultato! Sentitevi libere di condividere questa buona notizia nelle le vostre reti!
La Corte europea dei diritti dell'uomo
Il 31 agosto, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato ammissibili "le domande di persone che esercitano legalmente la prostituzione e che affermano di essere vittime della legge che criminalizza l'acquisto di servizi di prostituzione". I ricorrenti, 261 donne e uomini di varie nazionalità (albanese, algerina, argentina, belga, brasiliana, britannica, bulgara, camerunense, canadese, cinese, colombiana, dominicana, della Guinea Equatoriale, ecuadoriana, spagnola, francese, nigeriana, peruviana, rumena e venezuelana) lamentano la criminalizzazione dell'acquisto di rapporti sessuali introdotta in Francia nel 2016.
Sebbene questa dichiarazione della Corte Europea dei Diritti Umani riguardi solo l'ammissibilità e non il merito del caso, prendiamo atto con preoccupazione delle dichiarazioni di alcune istituzioni come l'ONU per voce del suo relatore speciale sul diritto alla salute, Tlaleng Mofokeng, che sostiene la narrativa del lavoro sessuale a scapito delle testimonianze delle sopravvissute alla prostituzione che sostengono invece la criminalizzazione dei cosiddetti "acquirenti del sesso" per porre fine alla domanda. Pertanto, seguiremo con attenzione le fasi successive della procedura e ci assicureremo di continuare a esprimere il nostro sostegno al modello abolizionista attuato in Francia. Presto diffonderemo anche una lettera modello che i membri potranno utilizzare per chiedere alle istituzioni come l'ONU di sostenere le sopravvissute alla prostituzione.