giovedì 13 luglio 2023

Comunicato stampa: Settimana epocale per i diritti delle donne! Il Parlamento europeo adotta una forte proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica




Settimana epocale per i diritti delle donne!


Il Parlamento europeo adotta una forte proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica



[Strasburgo, 13 luglio 2023] , Questa settimana è una settimana storica per i diritti delle donne ed il loro movimento: il Parlamento europeo ha adottato, infatti  un'importante risoluzione in favore della Direttiva europea sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica che  accoglie molte delle  nostre proposte  e rafforza in modo importante il testo pubblicato dalla Commissione europea lo scorso anno. Una volta adottata, la Direttiva potenzierà i meccanismi di protezione, prevenzione,  sostegno alle vittime e di accesso alla giustizia e al risarcimento per coloro che hanno subito violenza   in tutta l'UE. 

La proposta di direttiva adottata dal Consiglio, tuttavia, è molto distante sia dalla proposta appena approvata dal Parlamento Europeo che dal testo iniziale della Commissione Europea. Il Consiglio ha vergognosamente accettato di affievolire drasticamente le disposizioni della direttiva, indebolendone di fatto l'analisi strutturale e l'approccio basato sulla dimensione di genere. Concretamente, gli Stati membri hanno concordato a maggioranza qualificata di eliminare l'articolo che criminalizza lo stupro: una delle forme più brutali di violenza contro le donne, al centro della violazione dei diritti fondamentali delle stesse.

. Gli Stati membri, in concreto,  hanno deciso  a maggioranza qualificata di eliminare l'articolo che criminalizza lo stupro: una delle forme più brutali di violenza contro le donne e fulcro della violazione dei loro diritti fondamentali.

Grazie alla determinazione delle due relatrici, l'eurodeputata Frances Fitzgerald (PPE, Irlanda) e l'eurodeputata Evin Incir (S&D, Svezia), il Parlamento europeo ha adottato una definizione di stupro e violenza sessuale che rispecchia i più alti standard della Convenzione di Istanbul, recentemente ratificata dall'UE. Il sesso senza libero consenso è considerato stupro/violenza sessuale e, la loro proposta definisce con precisione  le condizioni  che impediscono la creazione di una libera volontà, quali la paura, l'intimidazione e la vulnerabilità. Nell'Unione europea, solo un numero esiguo di donne si sente al sicuro nel denunciare e chiedere aiuto, rimanendo coì sommersa  la maggior parte dei crimini a sfondo sessuale compiuti dagli  uomini contro le medesime. Inoltre, le vittime di stupro non godono dello stesso livello di protezione in tutta Europa, poiché la definizione di questo reato varia notevolmente.

Qualora  la nuova definizione rafforzata di stupro e consenso proposta dal Parlamento europeo  fosse inclusa nella  direttiva, tutti gli Stati membri dell'UE, ne  trarrebbero giovamento e - a maggior ragione - potrebbe cambiare  quella situazione vergognosamente diffusa della mancanza di centri di accoglienza specializzati per le vittime di violenza sessuale.

La EWL invita le istituzioni europee (ed in particolare la Presidenza spagnola)a concentrarsi con massima attenzione a questo dossier, esercitando  una forte leadership per ottenere un nuovo accordo che riconosca l'urgenza di adottare un approccio unitario allo stupro che protegga tutte le vittime. Quattro Stati membri (Belgio, Grecia, Italia e Lussemburgo) hanno subito rilasciato una  Dichiarazione nella quale la mancanza di ambizione politica in merito alla penalizzazione dello stupro, ricordando inoltre  che non solo l' esistenza di  una solida base giuridica nei trattati dell'UE, ma anche l' adozione di atti legislativi simili  a livello europeo. Gli altri Stati membri  dovrebbero vergognarsi  per aver deciso di fare marcia indietro su questa direttiva, che comunque richiede una maggioranza qualificata per essere adottata, e dovrebbero, invece, dar seguito alle forti pressioni dei  cittadini, delle vittime, delle organizzazioni femminili e del Parlamento europeo  nel riconsiderare con immediatezza  la loro scandalosa posizione.

Cosa comporta la risoluzione del Parlamento europeo:

La posizione del Parlamento europeo si riferisce e rafforza in diversi punti  la proposta originaria della Commissione europea. In linea con molti dei suggerimenti della EWL, il testo del PE:

Fornisce definizioni comuni per forme specifiche di sfruttamento sessuale delle donne, in particolare lo stupro, ma anche la violenza sessuale, le molestie sessuali nel mondo del lavoro, le mutilazioni genitali femminili , la sterilizzazione ed il matrimonio forzati.

Rinforza i diritti delle vittime alla protezione e al sostegno e le misure di prevenzione e intervento precoce.

Potenzia la definizione di libero consenso, adoperando la stessa formulazione della Convenzione di Istanbul e identifica lo stato di paura e intimidazione come fattori limitanti la capacità delle donne di formare una volontà libera come anche altre situazioni di  particolare vulnerabilità. Si riferisce specificamente allo stupro coniugale e allo stupro legato ad altri status di coppia.

Consolida gli aspetti chiave delle forme di cyber-violenza contro  donne e  ragazze. Viene ampliata la definizione di "materiale intimo"col comprendere le immagini o video di nudo  Il doxxing o la rivelazione di dati personali è incluso nella definizione di cyberstalking e il "creepshots" o l'invio di materiale non richiesto raffigurante i genitali vienecompreso nella definizione di molestie informatiche.

Inasprisce le pene e le aggravanti già incluse nella proposta della Commissione, tra cui gli atti di umiliazione e gli atti inumani e degradanti, l'intenzione di trarre profitto o guadagno o di ripristinare il cosiddetto "onore", e l'intenzione di punire le vittime; o il fatto che il reato sia stato commesso contro un rappresentante pubblico, un giornalista o un attivista dei diritti umani. 

Stabilisce obblighi e standard fondamentali per fornire alle vittime meccanismi di supporto specializzati per proteggere le vittime e garantire loro l'accesso alla giustizia e alla riparazione. Evidenzia il ruolo delle organizzazioni femminili e dei servizi specializzati per le donne.

Rafforza gli obblighi degli Stati membri in materia di denunce e indagini, chiedendo di garantire alle vittime un'assistenza legale accessibile e gratuita e di assicurare che le prove siano raccolte il prima possibile e conservate indipendentemente dal fatto che l'indagine prosegua o meno. La presentazione della denuncia non costituirebbe un requisito indispensabile per affidare le vittime a  servizi specializzati.

Rafforza l'obbligo di effettuare una valutazione specialistica del rischio individuale  per identificare i bisogni di protezione, includendo l'esistenza di controllo coercitivo, danni psicologici e rischio di suicidio; sono inclusi fattori di rischio chiave comprovati come il divorzio o la separazione recenti, la gravidanza, la dipendenza e la disabilità della vittima e il possibile rischio dell'uso dei bambini per esercitare il controllo sulle vittime. Il documento evidenzia l'arresto e la detenzione come misure di protezione e rafforza le disposizioni in materia di ordini di arresto, restrizione e protezione di emergenza, compreso l'uso del monitoraggio elettronico per garantire l'esecuzione degli ordini stessi.

Rafforza l'obbligo di redigere linee guida dedicate per le autorità di polizia e giudiziarie nei procedimenti penali ma anche in quelli civili, come i procedimenti di affidamento.

Rafforza la dovuta diligenza degli Stati nel risarcire le vittime qualora gli autori del reato non paghino il risarcimento.

Rafforza le disposizioni in materia di sostegno alle vittime, specificando l'obbligo di fornire servizi di assistenza specializzati,  tra cui servizi specialistici per le donne, centri di supporto, case rifugio per le donne e servizi di uscita.

Rafforza le disposizioni sul sostegno specialistico alle vittime di violenza sessuale, compreso l'accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, la contraccezione d'emergenza, lo screening per le malattie sessualmente trasmesse e l'accesso all'aborto sicuro e legale. Inoltre, ribadisce la necessità di servizi di supporto specialistico per le vittime di mutilazioni femminili, sterilizzazione forzata, molestie sessuali nel mondo del lavoro e le vittime di cyber violenza.