giovedì 30 gennaio 2020

Firma la petizione " Oltre SANREMO. RAI urgente la riforma per una libera opinione pubblica e fuori i partiti."


DonneinQuota e Rete per la Parità hanno bisogno del tuo sostegno.



Questo è il testo della petizione:


Il destino del nostro Paese è legato anche alla Rai alla quale è affidato il servizio pubblico radio televisivo e digitale, perché,  come precisò la Corte Costituzionale nel 1993, i principi fondanti dello Stato "esigono che la nostra democrazia sia basata su una libera opinione pubblica e sia in grado di svilupparsi attraverso la pari concorrenza di tutti alla formazione della volontà generale" (sentenza n. 112 del 1993).
Le dichiarazioni sessiste e le scelte preannunciate nella conferenza stampa tenuta dal direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2020 risultano in contrasto con il Contratto di Servizio Pubblico tra Rai e Ministero dello Sviluppo Economico e hanno provocato migliaia di reazioni da parte di singole persone, associazioni, in particolare provenienti dal mondo femminile, nonché da istituzioni e loro rappresentanti.
E’ mancata una risposta adeguata e non risultano modifiche al programma né è stato escluso dalla gara l’autore di canzoni violente; hanno aggiunto sconcerto i tentativi mal riusciti di scuse del direttore artistico e conduttore né quelle del trapper ed non c’è stata una presa di posizione precisa da parte dei dirigenti interpellati.
Anche questa volta non ha funzionato il complesso sistema di vigilanza e controllo del servizio pubblico, a partire dal ruolo della stessa RAI (in particolare della Direzione di RAIUNO) e tantomeno sono scattati i meccanismi che fanno capo innanzitutto al Governo (in particolare il MISE), al Parlamento (Commissione di vigilanza), all’apposita Autorità (AGCOM), e altri, per un totale addirittura di sedici organismi.
Se ne ricava l’assoluta necessità di modifica delle norme che regolano il servizio pubblico radiotelevisivo e digitale, per affrontare alla radice il rapporto patologico tra questo e la politica e arrivare a “una riforma improntata all’idea dell’indipendenza e del pluralismo”, come recita il programma dell’attuale Governo. Le idee ci sono: esistono vaste convergenze sulle proposte di Paolo Gentiloni, di Roberto Fico e su quella d’iniziativa popolare di Tana De Zulueta, avanzata da anni.
Se ci fosse la volontà politica, la riforma si potrebbe approvare in tempi rapidi e ci auguriamo che l’occasione per iniziare l’iter necessario sia offerta proprio dalle polemiche  di questi giorni relative al Festival di Sanremo 2020 e la spinta possa arrivare dall’interno dell’Azienda, nel suo stesso interesse.
Con la presente petizione si chiede:
-        che la riforma della RAI  sia inserita nelle priorità che stanno per essere individuate nel cronoprogramma della maggioranza;
-        che le proposte di riforma d’iniziativa parlamentare siano inserite tra quelle da esaminare nelle competenti Commissioni di Camera e Senato e si avviino le opportune audizioni;
-        che  la RAI partecipi al complesso iter della riforma con spirito collaborativo.
  
ti chiediamo di aiutarci aggiungendo il tuo nome cliccando qui 

mercoledì 22 gennaio 2020




                                                 

                           
  

                                   Nota di condivisione




Il Coordinamento Italiano della Lobby Europea delle Donne condivide le note di protesta espresse dalle varie associazioni,  aderenti e non al Coordinamento,  nei confronti di scelte relative ad una produzione musicale dichiaratamente irrispettosa nei riguardi delle donne ed incitante alla violenza, cosa ancora più riprovevole in un Paese in cui il tasso di femminicidio è in continuo aumento.