sabato 29 ottobre 2016

Eliminare la violenza contro le donne. La Convenzione di Instanbul e oltre.








Nonostante progressi tangibili nell'affermazione dell'uguaglianza di genere in UE, il persistere di alcune disuguaglianze fondamentali impedisce il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei suoi cittadini.  La violenza contro le donne è tra le più brutali discriminazioni e violazioni dei diritti umani, ma le statistiche riportano dati inaccettabilmente elevati. Il fallimento delle misure volte a proteggere le donne dalla violenza rischia di minare l'efficacia delle politiche per l'avanzamento delle stesse nella sfera economica, politica e sociale. 

La Convenzione di Instanbul voluta dal Consiglio d'Europa è fino ad oggi l'accordo internazionale più estensivo sulla violenza contro le donne. Prevede misure per proteggere le vittime, prevenire la violenza e perseguire chi la commette. La Convenzione è entrata in forza nel 2014, ma solo 22 Stati l'hanno ratificata da allora, tra cui alcuni membri dell'UE. Nel marzo 2016 la Commissione Europea ha proposto l'adesione dell'UE alla Convenzione. La Convenzione rappresenta un notevole passo avanti nella lotta contro ogni forma di violenza contro le donne e la Commissione può incoraggiare gli Stati Membri ad applicarla. Ma basterà perché il seme della violenza venga estirpato? Quali altre misure garantirebbero l'attuazione della Convenzione o ne amplificherebbero l'impatto? Come usare al meglio le disposizioni legislative esistenti per porre fine alla violenza contro le donne?

Queste sono le domande chiave che saranno al centro del dibattito nell'incontro promosso da Gender5Plus il 16 novembre a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo. Gender5Plus è un think tank femminista europeo che si occupa di ricerca femminista, analizzando le politiche ambientali, economiche, sociali da una prospettiva femminista e conducendo attività di lobbying, al fine di promuove l'integrazione della prospettiva di genere nel processo di integrazione europea.