La
prima ad intervenire per motivi organizzativi è stata la Presidente della
LEF-Italia l’avvocato Siusi Casaccia. Ha spiegato cosa è la LEF-Italia e
la EWL, soffermandosi sul loro modo di operare non solo a livello europeo ma
anche nei singoli stati. È poi passata ad analizzare la scottante questione
delle quote rosa in Italia, per poi sottolineare l’importanza del monitoraggio
che deve esserci per assicurare la pari rappresentanza di genere nel mondo del
lavoro e la pari partecipazione nel mondo politico (ricordando la campagna
50/50). La Presidente ha ricordato che la parità tra i generi deve essere
concepita come un principio cardine nella società, non un argomento di
discussione solo tra donne, secondo quanto dicono i principi contenuti sia
nella nostra Costituzione che nel Trattato di Lisbona. In Italia non c’è ancora
una cultura corrispondente, ma il principio dell’equilibrio nella
partecipazione dei generi dovrebbe essere seguito a tutti i livelli,
all’interno di ogni stato; è proprio per questo che la promozione culturale di
questo principio è necessaria. Un’attenzione particolare, nell’intervento della
Presidente, è stato data al Gender Pay Gap ed alla necessaria parità nel
sistema pensionistico, infatti viene ricordato che le retribuzioni e le
pensioni non sono pari tra i sessi
perché il percorso lavorativo non è uguale, non ci sono le stesse carriere.
Questa situazione però dovrà inevitabilmente cambiare per via del principio che
pone l’innalzamento fino al 75% della soglia di occupazione al 2020. La
Presidente nota, giustamente, che attualmente non ci sono delle politiche in
Italia che possano portare al raggiungimento del principio sopra ricordato.
Questa poca attenzione porta la situazione della donna a non subire alcun
miglioramento e ad essere costretta al doppio carico lavorativo. L’avvocato
Casaccia sostiene la bontà delle politiche attive, che promuovono il
coinvolgimento e la partnership degli uomini, per combattere l’attuale immagine
della donna in Italia. A questo punto ha dato una visione complessiva delle
Campagne della EWL che la LEF-Italia implementa a livello nazionale: i Piani
nazionali di Riforma (PNR); quella sulla prostituzione; ricongiungimento
familiare, i 10 giorni di attività della EWL per il mese della donna, evento
terminato con la 20Km di Bruxelles; i finanziamenti per donne;
l’implementazione delle figure femminili nei consigli di amministrazione delle
aziende; la strategia 2020.
Alla
fine dell’intervento della Presidente sono cominciati gli interventi delle
diverse associazioni che fanno parte del Coordinamento Italiano della Lobby
Europea delle Donne.
Il
primo è di Rachele Capristo, della FIDAPA BPW Italy - Federazione Italiana Donne
Arti Professioni Affari, che ha spiegato come si struttura l’associazione.
La FIDAPA cerca di concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica sul gender
pay gap e sulla parità di genere nell’istruzione. La FIDAPA porta avanti una raccolta
firme per la doppia preferenza nelle liste. L’associazione sostiene
l’importanza di lavorare per trovare strategie adeguate per cambiare la
mentalità, presente in Italia, che penalizza la donna.
L’intervento
successivo è di Donne in Rete, tenuto da Eva Massari. Intervento che
inizia con il dato negativo secondo cui in Italia una donna su quattro è a rischio
di povertà. Donne in Rete affronta un argomento fondamentale per le donne: il
diritto alla salute e soprattutto un aspetto che non è conosciuto: il fatto che
i test sui farmaci vengano condotti solo sugli uomini, ma gli effetti che hanno
sulle donne sono diversi. Per cui ci sono conseguenze negative sulle donne. Ci
vorrebbe una maggior attenzione di genere sui test clinici. La rappresentante
dell’associazione ci ricorda anche che la prima causa di morte tra le donne è
l’infarto, che spesso viene confuso per ansia … Donne in Rete insieme a
Equality Italia e Gise hanno creato un manifesto di medicina di genere,
sottoscritto da più di 100 persone, provenienti dalla politica, dall’ambiente
farmaceutico, della scienza e della ricerca. Molto spesso i test vengono
condotti solo sui maschi perché sono molto più affidabili a causa delle
tempistiche delle donne.
È
stata la volta di Mariagrazia Longoni per Donne in Quota. Il nocciolo
dell’intervento è che bisognerebbe arrivare ad una situazione di parità di
rappresentanza di genere in tutti i luoghi in cui si decide.
L’associazione
dal 2008 al 2011 si è battuta per l’inserimento dell’art.11 nello statuto
regionale (parità di genere). Ha inoltre fatto ricorso al Tar per la quasi
nulla rappresentanza delle donne nella giunta Formigoni. L’intervento prosegue
con un accenno sulla democrazia paritaria, per cui c’è ancora un lungo percorso
da fare; per dare dei dati significativi. Donne in Quota ha anche sostenuto la
revisione dell’articolo 51 della Costituzione.
ADEI
WIZO - Associazione Donne Ebree Italiane, rappresentata da Ester Silvana Israel, presidente
nazionale, che ha illustrato quali sono le attività condotte dall’associazione,
sottolineando l’importanza del lato religioso e culturale. Questa associazione
conta circa 3000 volontarie in tutta Italia ed ha due finalità: culturale ed assistenziale, assistono donne e
bambini che hanno bisogno, con un’attenzione particolare alla parità di genere.
L’associazione
ha partecipato attivamente all’anno della violenza contro la donna dando
rilievo sia alla politica, che alla cultura, che all’educazione, soprattutto a
quest’ultima in quanto le donne devono impossessarsi sempre più degli strumenti
dell’educazione. In Italia quest’ultimo ventennio non è stato del tutto democratico
e le donne ne hanno risentito in maniera particolare per questo l’associazione
porta avanti dei corsi di politica ed istituzione per le donne.
CDN
– Consiglio Nazionale Donne,
la relatrice Elena Fadini-Bettega sottolinea che è la federazione di
associazioni più antica in Italia, risalente al 1903. Inizia l’intervento
ricordando che le associazioni italiane quarant’anni fa hanno snobbato le quote
rosa. Continua poi dicendo che le donne devono essere educate alla parità di
genere, perché spesso sono proprio le mamme che insegnano alle giovani figlie a
non essere al pari degli uomini. Più si scende nella scala sociale più i figli
vengono cresciuti come dei principi ereditieri.
FDG
- Forum Donne Giuriste,
con l’avvocato penalista Minami Franca, che spiega come il forum lavora: le
leggi infatti vengono studiate e valutate dal punto di vista di genere e si
cerca di capire le posizioni delle donne nei riguardi della giurisprudenza. Un
argomento che sta a cuore del FDG è lo stalking, insieme a molti temi dibattuti
che riguardano l’affido condiviso, l’assegnazione del cognome, la procreazione
assistita … le leggi non sempre rispecchiano la società. Il reato di
maltrattamento è ancora tra i delitti contro l’assistenza familiare, dovrebbe
essere inserito, invece, tra i delitti contro la persona. Deve cambiare la
sensibilità attraverso la formazione e la prevenzione dei crimini. Secondo
l’avvocato, per i reati di violenza, si dovrebbero prediligere pene accessorie
adeguate e non l’inasprimento delle stesse. Il Forum quindi cerca di portare la
posizione della donna in ambito giuridico e cerca, sul campo, di portare i
giudici a capire meglio certe situazioni. Le pene non devono essere fisse e
senza significato di tipo correzionale. Un lungo percorso deve essere ancora
compiuto nell’ambito del diritto di famiglia e dei diritti delle donne.
www.xxdonne.net – XXD Rivista di varia donnità
- Ornella Guzzetti. È una rivista composta da donne che sentivano la
necessità di attivarsi per dar voce al mondo femminile. È iniziata ad ottobre
ed è uscita tutti i mesi. La rivista sostiene due progetti: DAFNE, contro i matrimoni forzati in
Italia per le donne extracomunitarie; il Convegno sulla decrescita, che si
terrà ad ottobre prossimo, riguardante due ambiti le politiche ambientali e
quelle economiche. Tema fondamentale è la decrescita della popolazione.
L’ultimo
intervento è quello del dottor Bruno Marasà, responsabile dell’ufficio
di Milano del Parlamento Europeo, assentatosi perché doveva accogliere il
presidente José Manuel Barroso, in visita alla Bocconi. Marasà pone
l’attenzione sull’ottima riuscita della formula pensata insieme alla dottoressa
Albani, e sperimentata durante questo mese, di dare un luogo di incontro alle
donne, invitando le associazioni. In Italia il panorama femminile è vario,
vasto e interessante, e deve essere data visibilità a tutte le diverse
associazioni. Riporta una frase che è stata detta dal presidente Barroso poco
prima “It’s not thrue” per ricordare che spesso le imposizioni che ci dicono
essere date dall’UE non sono poi così vere, in quanto l’Europa è un insieme di
varie istituzioni, con le proprie idee quindi quando si sente “l’Europa dice…”
non è proprio così. Una delle cose positive dell’Europa è che si discutono i
problemi e non si è così faziosi come all’interno dei singoli stati, si è più
disposti a trovare delle soluzioni ed un punto di accordo. Ma per lavorare bene
a livello europeo c’è bisogno del coinvolgimento della rete di soggetti,
persone ed associazioni a livello nazionale.
A
tirare le somme del seminario è la Segretaria Generale della LEF-Italia Maria
Ludovica Bottarelli Tranquilli-Leali, che ha ricordato come in venti anni di
attività la Lobby è riuscita a costruire una vasta rete di donne per creare un
networking. Ci sono associazioni che chiedono l’intervento della Lobby. La LEF
cerca di mantenere attiva la rete di tutti gli stati dell’UE, in quanto crede
fondamentale il supporto dal basso per arrivare a promuovere e sostenere le
direttive e le decisioni dell’UE. In accordo con ciò che è stato detto dal
dottor Marasà conclude facendo presente che il Coordinamento e tutte le
associazioni che lo compongono sentono il Parlamento Europeo e l’Europa come la
loro casa.