Lunedì 5 marzo si è tenuto, nella Sala
delle Bandiere, presso la sede di Roma del Parlamento Europeo, l’incontro “ Le
donne come risorsa fondamentale in una società in crisi: la nuova strategia, le
azioni dell'UE e il ruolo della Lobby Europea delle Donne e dei suoi
Coordinamenti nazionali “, organizzato dal Coordinamento Italiano della Lobby
Europea.
Il pomeriggio è stato ricco di
interventi, non solo del Coordinamento e degli ospiti, ma anche delle singole
associazioni che fanno parte della LEF-Italia, che hanno portato la loro
esperienza e hanno spiegato quali sono le loro attività in merito
all’implementazione della figura della donna nella società.
La prima ad intervenire è stata la
rappresentante dell’ufficio del Parlamento Europeo, che ha giustamente
posto l’accento su tre punti fondamentali, innanzitutto l’altissima disparità
salariale in Europa, che arriva al 17%, puntualizzando che il Parlamento
Europeo chiede con forza la sua riduzione, affinché possa arrivare almeno al
10%. Successivamente sposta l’attenzione su un altro argomento di stretta
attualità, a livello non solo nazionale ma anche europeo, la presenza di più
donne qualificate nei board direttivi delle società, presenza che dovrebbe
arrivare almeno al 40% nel 2020. Intervento che termina con un cenno anche alla
rappresentatività politica, che deve essere migliorata e deve prevedere una
maggiore partecipazione delle donne, ancora una volta non solo a livello
nazionale ma anche a livello europeo, infatti alle prossime elezioni ogni paese
dovrebbe impegnarsi a candidare almeno una rappresentante donna e un
rappresentante uomo.
Il secondo intervento è della
Presidente LEF-Italia Siusi Casaccia, che spiega brevemente la struttura
del Coordinamento e il suo modo di agire e di sostenere l’importanza della
parità tra donne e uomini. Spiega l’importanza che il gender mainstreaming ha,
parlando di uguaglianza, nella società, in modo particolare nella società in
crisi odierna, nella quale si attuano restrizioni delle risorse che vanno a
colpire soprattutto alcune fasce della popolazione, prima fra tutte quella
delle donne. Per le donne infatti la possibilità di far carriera è bassa, i
lavori a cui hanno accesso sono quelli più umili, lavori di cura e meno
retribuiti, ancor meno pagati considerando il differenziale sociale. La Presidente
sottolinea un’idea fondamentale ossia l’importanza di coinvolgere la parte
maschile nella promozione delle politiche di genere. Successivamente passa ad
analizzare le Campagne della EWL come: i PNR, insieme per un’Europa libera
dalla prostituzione, ricongiungimento familiare, parità retributiva, diritti
pensionistici, 10 giorni di azione per i diritti delle donne, la 20 Km di
Bruxelles e l’adeguato del finanziamento a rischio dei fondi per le donne
nell’UE, con un accenno alla Campagna 50-50.
È stata la volta poi di Pasqualina
Napoletano, già membro del Parlamento Europeo, che ha fatto un intervento
molto critico sulla situazione attuale sia a livello nazionale che europeo. La
Napoletano ha infatti spiegato come, in una situazione come quella in cui si
trovano gli stati oggi, tutte le politiche che si attuano servono per porre
riparo a situazioni di crisi e molte delle scelte di sacrifici (riferimento
alle pensioni), molto spesso ricadono sulle donne. Infatti aggiunge che le
situazioni lavorative, per le donne sono cambiate radicalmente, in brevissimo
tempo, con l’innalzamento dell’età pensionabile. Tutto ciò porta le donne a
sentire ancora di più il peso del doppio lavoro, soprattutto se si pensa che i
risparmi non vengono investiti in politiche sociali e che l’inizio dell’età
pensionabile, per la donna, nel privato, non coincide con la fine del percorso
lavorativo. La Napoletano ha poi fatto cenno alla necessità di una copertura
generalizzata della disoccupazione; al fatto che la gravidanza non può e non
deve essere vista come un attentato all’ordine sociale; che l’Europa rischia di
allontanarsi dal sentire comune degli europei (facendo cenno alle bandiere
tedesca ed europea bruciata in Grecia e anche alle decisioni prese da una
Troika e da due stati membri che si sono erti a decisori). In questo scenario
bisogna assolutamente raggiungere i parametri di Lisbona. “Le donne chiedono
solo di aver accesso agli investimenti che hanno fatto, non chiedono niente di
impossibile”, la maggior parte delle
donne occupate fa un lavoro molto più basso rispetto alla propria formazione ed
educazione scolastica, questo è uno spreco di risorse! In Italia, analizza
Pasqualina Napoletano, da una parte c’è la politica che non ha strumenti,
dall’altra c’è la società che si pone positivamente rispetto ai mezzi a sua
disposizione (referendum, raccolta firme,..), ma tutto ciò non risolve la situazione,
forse sarebbe opportuno agire a più livelli:
-
A
livello macroeconomico (welfare e ambiente)
-
Pensare
una politica per l’occupazione
Un’ulteriore criticità messa sul
tavolo dalla Napoletano è quella dell’informalità del mercato del lavoro, in
Italia, per le donne. Spesso infatti, ad esclusione dei posti pubblici a cui si
accede tramite concorso (e in cui la presenza femminile aumenta), le donne
accedono al lavoro per conoscenza, utilizzando percorsi di scambio e di potere.
Ancora ci si sofferma sull’importanza dell’abolizione della pratica delle
dimissioni in bianco e sul fondamentale punto della maternità assunta nella
fiscalità generale, a prescindere. L’ultimo spunto di riflessione dato dalla
Napoletano è sulla legge elettorale: “Anche se l’attuale legge elettorale è
pessima, alla Camera vi è il 21% di donne, la percentuale più alta fin ora… Le
donne dovrebbero riflettere insieme su come migliorare la situazione ”.
Aggiunge “la crisi può essere un’occasione di cambiamento o una restaurazione
dei meccanismi precedenti!”.
A questo punto del seminario sono le
diverse organizzazioni che fanno parte del Coordinamento ad intervenire ed
a illustrare alla platea la loro storia e le loro iniziative, i progetti che
portano avanti a sostegno delle donne. A portare la propria testimonianza sono:
-
ADEI
WIZO - Associazione Donne Ebree Italiane. Viene posto l’attenzione sulla diffusione della cultura
ebraica. L’associazione assiste le persone bisognose, educa alla convivenza e
promuove la figura della donna con corsi di preparazione per lavorare
nell’amministrazione pubblica e fa corsi di politica.
-
FIDAPA
BPW Italy - Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari. Il tema che l’associazione sostiene
è quello della responsabilizzazione delle donne per una partecipazione civile
al processo decisionale. Un secondo tema per cui la FIDAPA si batte riguarda il
settore della sanità, più precisamente l’inserimento del parto indolore e l’ottenimento
del sostegno durante tutto il periodo durante e dopo il parto. L’associazione
conduce uno studio per capire quali sono gli ambiti in cui le donne non
lavorano e ha creato una piattaforma atta all’implementazione del lavoro delle
donne nei PVS.
-
UDI
che siamo – Pina
Nuzzo. Udichesiamo.org è un sito che cerca di creare una piazza virtuale in cui
tutte le donne di qualsiasi età, sesso, razza, religione, orientamento politico
possono trovarsi. Con lo scopo di trasformare questa piazza virtuale, libera da
appartenenze politiche in una piazza reale, il 2 giugno a Pesaro (tutte le info
si possono trovare sul sito). Questo per tornare alla straordinaria essenza del
femminismo: andare in piazza per riconoscere in primis le donne stesse, la vera
rappresentazione della donna!
-
CND
- Consiglio Nazionale delle Donne Italiane. Questa associazione è l’insieme di diversi gruppi che
lavorano in modo intrecciato. Più modi di pensare, diverse esperienze, visioni;
c’è uno sperimentalismo di base per fare comunicare in rete le donne. Punto
fondamentale è la lotta per la parità di retribuzione, per una gravidanza
serena e per la possibilità della donna di sposarsi. Questi erano i problemi
che le donne avevano anche durante il dopo guerra e che facevano si che le
donne potessero guardare alla nascita dell’Europa con fiducia.
-
FDG
- Forum Associazione Donne Giuriste.
Associazione che studia ed analizza le leggi da un punto di vista di genere.
Pone l’accento su diversi temi, tra cui la necessità di assumere la maternità
nella fiscalità generale, a prescindere; l’importanza della rappresentanza
politica femminile; la necessità di cambiare il sistema retributivo. Obiettivo
del forum è di creare un pensiero positivo in un ambito di approvazione delle
leggi. Una delle battaglie più sentite dal forum è sicuramente quella sul
divorzio e sull’affidamento, con un’attenzione particolare alla possibilità per
la madre di lasciare il proprio cognome al figlio.
-
YWCA/UCDG
– Unione Cristiana delle Giovani.
Associazione che mette a disposizione delle donne dei luoghi in cui soggiornare
in condizioni di sicurezza. Luogo di accoglienza anche di donne che scappano
dai loro paesi di origine.
-
PRODOMED. È un’associazione di diversi paesi
che si affacciano sul Mediterraneo. È appena nata e porta avanti due progetti
in Sicilia: uno di microcredito e il secondo è atto a sostenere le donne
ultraquarantenni imprenditrici che vogliono nuovamente entrare nel mondo del
lavoro.
La chiusura di questo articolato
incontro è stata fatta da Maria Ludovica Bottarelli Tranquilli-Leali,
segretaria generale LEF-Italia, che ha parlato di un aspetto del Coordinamento
che non era stato ancora affrontato, delle attività a carattere internazionale
del coordinamento ed ha spiegato più approfonditamente l’azione di lobbying.