martedì 6 dicembre 2011

Il Parlamento europeo ribadisce la richiesta di tutta l'UE di una Direttiva contro la discriminazione

26 ottobre 2011
Il Parlamento Europeo ha ripetuto, due volte in una settimana, che vuole mettere fuori legge la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale in tutta l'UE. Il Parlamento ha formalmente chiesto ai paesi dell'UE di trovare un accordo sul progetto di legge, proposto più di tre anni fa.
European Parliament logoIl progetto orizzontale della Direttiva anti-discriminazioni vieterebbe la discriminazione basata su religione o convinzioni personali, handicap, età o orientamento sessuale nell'accesso ai beni, servizi, istruzione e accesso alle prestazioni sociali. Si richiede ancora l'approvazione di tutti i 27 Stati membri dell'UE. Germania e altri hanno rifiutato qualsiasi dialogo sul progetto di legge, nonostante l'esame delle proposte dal luglio 2008.
Martedì scorso, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione  in cui si "osserva che gli Stati membri dovrebbero, in via prioritaria, mettersi d'accordo e adottare quanto prima possibile la proposta di direttiva del Consiglio recante l’applicazione del principio della parità di trattamento". L'ulteriore testo, "invita la Commissione [Europea] a continuare a sostenere il superamento delle difficoltà tecniche [tra gli Stati membri], al fine di assicurare che un rapido accordo sia raggiunto".
E nella risoluzione di oggi  , i deputati hanno anche formalmente chiamato "gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per concludere rapidamente un accordo e adottare la proposta di direttiva del Consiglio recante l’applicazione del principio della parità di trattamento", sottolineando questo si vuole aiutare l’Europa e la puntò aiuterebbe l'Europa a dotarsi di una strategia di lavoro e di obiettivi di stabilità per il 2020.
Raul Romeva i Rueda  eurodeputato, relatore per la direttiva e vice-presidente dell'intergruppo LGBT, ha accolto il voto: "Queste due votazioni mostrano come il Parlamento Europeo ribadisce il suo fermo impegno alla non discriminazione. Abbiamo combattuto a lungo e duramente per questa proposta, e ci sono governi retrogradi che usano argomenti fallaci per ritardare il raggiungimento dell'uguaglianza. È nel DNA dell'Europa tutelare le minoranze, e riusciremo ad arrivare lì. "
Sophie in 't Veld europarlamentare, Vice-presidente dell’intergruppo LGBT e responsabile per il testo in nome del gruppo ALDE  ha NCHE COMMENTATO: “Come la crisi della zona Euro, i diritti fondamentali nell’Unione Europea sono indeboliti da enormi deficit nazionali e dall'esecuzione di piccole norme europee. Così come abbiamo bisogno di una governance più forte e di sanzioni per la nostra economia, abbiamo bisogno di una governance più forte e di sanzioni per i diritti fondamentali. Gli Stati membri devono difendere l'uguaglianza come la stabilità dell'Euro: entrambi sono assolutamente vitali ".