domenica 22 marzo 2020

Le donne non devono pagare il prezzo del COVID-19: Mettiamo la parità tra donne e uomini al centro delle risposte al COVID-19 in Europa-



                               Dichiarazione della Lobby Europea delle Donne

   Le donne non devono pagare il prezzo del COVID-19:
       Mettiamo la parità tra donne e uomini al centro della 
                      risposta al COVID-19 in Europa

Pubblicato il 20 marzo 2020 |



La crisi del COVID-19  impatta in forma  sproporzionata su donne e ragazze, già rese vulnerabili dal nostro sistema patriarcale e neoliberista capitalista: un sistema che non ha funzionato per le persone o il pianeta e di sicuro  non funziona per le  donne e le ragazze. In questi tempi immensamente difficili per le persone e la società sia in Europa che nel mondo, l'UE e i suoi Stati membri hanno il dovere di mostrare leadership politica e garantire che siano implementate urgentemente risposte con la dimensione di genere in modo tale che il prezzo di questa attuale crisi non sia pagato  esclusivamente dalle donne ed  in particolare dalle  più emarginate.

Il 5 marzo la Commissione europea ha lanciato la sua strategia: "Un'Unione di uguaglianza: strategia per l'uguaglianza di genere 2020-2025", stabilendo le priorità chiave per riportare l'uguaglianza tra donne e uomini al centro dell'UE e di tutte le sue politiche.  La nuova strategia riconosce la necessità di integrare la prospettiva di genere in tutte le politiche e nelle principali iniziative dell’Unione stessa. La sua attuazione effettiva è fondamentale per garantire che l'applicazione e il ricorso a misure speciali siano rivolte a donne e ragazze le quali, nell'attuale contesto globale, sono  più esposte a  situazioni di vulnerabilità

 L’attuale pandemia, con l’isolamento degli individui, delle comunità e delle famiglie e la limitazione della fornitura dei  servizi essenziali,  pone molte donne e ragazze  dinnanzi ad una  maggiore esposizione alla violenza maschile. In seguito alle misure restrittive, le vittime di violenza   sono confinate a casa assieme ai maltrattanti , con minori possibilità di chiedere aiuto senza mettere ulteriormente a rischio la propria vita.

Abbiamo potuto apprendere, dalle nostre organizzazioni femministe e femminili di tutta Europa,  dello specifico impatto di questa crisi  su donne e ragazze  ed  in particolare sulle:

Donne che continuano a prendersi cura e a provvedere alle proprie famiglie, donne che sono le  custodiuniche della propria famiglia e di quelle di altre persone in situazioni di isolamento ed insicurezza economica;
Donne a rischio o che attualmente sono in situazioni di povertà, esclusione sociale o donne senzatetto;
Donne a rischio di violenza maschile a casa o donne vittime di sfruttamento sessuale e tratta;
Donne rifugiate e donne che chiedono asilo da precarie tensioni migratorie, in particolare quelle, che attualmente vengono allontanate dalle strutture e sono costrette a subire situazioni potenzialmente pericolose sulla strada;
Donne che già subiscono discriminazioni multiple nelle nostre società come le donne rom, le donne migranti, le donne con un lavoro precario;
Donne con disabilità e donne anziane che hanno un accesso limitato o inesistente a servizi continuativi e di qualità e / o vivono in strutture assistenziali in cui la vita in condizioni di isolamento personale diventa estremamente impegnativa;
 Donne con problemi di salute mentale come ansia e depressione che peggiorano per questa attuale pandemia.
Poiché le donne rappresentano la maggior parte di coloro che attualmente lavorano negli ospedali, che forniscono servizi essenziali di cura e pulizia o continuano a lavorare in contesti di vendita al dettaglio, nell’ ospitalità e nell’ istruzione consentendo al resto della comunità di vivere l’isolamento, non possiamo non ricordare quanto il prezioso lavoro di cura delle donne contribuisca al benessere ed al funzionamento della nostra società e del nostro pianeta.
 Le lacune nelle disposizioni in materia di assistenza messe in evidenza da questa crisi dimostrano ancora una volta l'urgenza di passare ad un modello socioeconomico che riconosca i contributi inestimabili delle donne alla società e ponga al centro il lavoro di cura, modello nel quale donne e uomini abbiano opzioni uguali e flessibili in modo da poter bilanciare il proprio lavoro con la cura delle proprie responsabilità e poter vivere una vita dignitosa.

Come femministe, sappiamo che le donne e le ragazze sopporteranno il peso di questa situazione e dobbiamo garantire che vi sia un riconoscimento dappertutto nella risposta dell’Europa che non deve escludere nessuna donna o uomo, ragazza o ragazzo.

La Lobby Europea delle Donne è solidale con tutti coloro che sono colpiti da questa  crisi e continuerà a chiedere  una maggiore  assunzione di responsabilità ai propri  decisori politici affinché diano, a donne e ragazze, risposte basate sulla cura, la compassione, la  giustizia e l’ uguaglianza.