venerdì 30 novembre 2018

Tavola Rotonda:" L'Europa ci guarda e ci guida, la violenza maschile contro le donne in prospettiva di genere"



La Casa delle Donne per non subire violenza Onlus di Bologna, organizza , il 1 dicembre, una Tavola Rotonda sulla violenza contro le donne in prospettiva europea, di cui si allega il programma





giovedì 29 novembre 2018


DONNE E LAVORO

La situazione dell'occupazione femminile è migliorata negli ultimi anni, ma si trova ancora molto lontano dalla media europea. Infatti l'occupazione femminile è del 50.2% contro il 68% di quella maschile. Analizzando lo scenario dei questi anni, dove la crisi aumenta e il tasso di disoccupazione sale, può sembrare che sia un dato positivo il fatto che comunque l'occupazione femminile sia cresciuta. Questo potrebbe essere vero se leggiamo solamente i numeri senza un confronto con quelli sull'occupazione maschile. Infatti il gap è ancora elevato. E se andiamo ad analizzare le posizioni lavorative che uomini e donne occupano ci accorgiamo come man mano che guardiamo ai posti dirigenziali la presenza femminile diminuisce sempre più. Osservando la situazione sei salari in Italia il pay gap è basso, e potrebbe essere un aspetto positivo, ma se andiamo ad analizzare bene in realtà il pay gap nel nostro paese è basso perché la maggior parte delle donne sono impiegate nel settore pubblico, dove la differenza salariale è minima. Quindi questo dato è falsato, per capire realmente la situazione si dovrebbe analizzare maggiormente il settore privato. 
Le istituzioni dovrebbero implementare maggiormente questo aspetto, promuovendo delle politiche che favoriscono l'occupazione femminile. E' un obbligo delle istituzioni promuovere l'indipendenza economica delle donna, non promuovendola favorisce una forma di violenza sulle donne! Storicamente le donne sono state subordinate agli uomini anche per una ragione economica. Mancando l'indipendenza economica la donna rimane sempre dipendente all'uomo!
Inoltre un aspetto a cui le istituzioni devono porre rimedio è la violenza in ambito lavorativo. Infatti sono aumentati le molestie che si verificano negli uffici. Soprattutto le donne che si trovano in posizioni dirigenziali affermano di aver subito molestie in ambito lavorativo, a riprova di come l'autorità femminile non venga presa in considerazione!
#16Days #SayNoStopVAW

Valeria Sorce
Stagista Cooperazione

mercoledì 28 novembre 2018


VIOLENZA SESSUALE E ABUSO SESSUALE

Per violenza sessuale vengono considerate le situazioni in cui la donna è costretta a fare o a subire contro la propria volontà atti sessuali di diverso tipo: stupro, tentato stupro, molestia fisica sessuale, rapporti sessuali con terzi, rapporti sessuali non desiderati subiti per paura delle conseguenze, attività sessuali degradanti e umilianti. In Europa 1 donna su 2 ha subito una molestia sessuale dall'età di 15 anni. In Italia 1 milione 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni, il 6,6% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Gli autori delle violenze sono vari e in maggioranza conosciuti. Solo nel 24,8% la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto. Anche in questo caso nella maggior parte dei casi è il partner il colpevole. Nell'ambito degli stupri diversi sono le problematiche che andrebbero analizzate. Vi è sicuramente alla base un aspetto culturale. Anche se sembra ripetitivo, ma la cultura sessista, presente in tutte le culture, incide molto nel giustificare l'uomo a commettere stupro. "L'uomo per natura è così", "E' la donna che provoca l'uomo", "Lei è la moglie, quindi ha degli obblighi sessuali verso il marito, non si può parlare di stupro", "Ma era vestita succinta", "Se l'è cercata lei", tutte frasi che a volte si sentono in queste occasioni. Alcune di queste frasi mostrano come in fin dei conti è colpa della donna se ha subito una violenza, perché camminava da sola di notte, perché ballava con lui, perché l'ha invitato a casa sua, perché era vestita succinta, perché indossava una tanga. Sembra assurdo pensare che queste cose possono costituire una giustificazione, eppure è successo, ed è anche successo in un tribunale! Si perché qualche giorno fa in Irlanda un uomo è stato assolto dall'accusa di aver violentato una minorenne perché la vittima indossava un tanga in pizzo, troppo sexy e quindi l'uomo era giustificato, poteva facilmente fraintendere, ma non era colpa sua. Questo dimostra ancora una volta come il corpo della donna sia considerato nulla, come la donna sia obbligata a molte più restrizioni sociali che l'uomo non ha.
Bisogna educare le nostre generazioni a capire che il consenso è fondamentale, che un no è NO, anche se magari inizialmente aveva detto di si, che in una relazione si può dire di no, che gli abiti non sono un invito. Dobbiamo far passare l'idea che il corpo della donna è importante, ma non nel senso cristiano del termine, ma in quanto ESSERE UMANO, e non mi stancherò mai di ripeterlo.
#16Days  #SayNoStopVAW

Valeria Sorce
Stagista Coordinamento

martedì 27 novembre 2018


VIOLENZA MASCHILE IN FAMIGLIA E DEL PARTNER

In Europa 1 donna su 4 che ha superato i 60 anni ha vissuto abusi o violenza. Uno dei luoghi dove si consuma violenza sono le mura domestiche, proprio in quei luoghi dove le persone dovrebbero sentirsi più al sicuro. Spesso è proprio il partner a violentare la donna. Il 43% di tutte le donne nell’UE subisce violenza psicologica dal partner dall’età di 15 anni. In Italia i partner sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate. I partner sono responsabili in misura maggiore anche di alcuni tipi di violenza sessuale come lo stupro nonché i rapporti sessuali non desiderati, ma subiti per paura delle conseguenze. I dati ISTAT ci dicono che le violenze domestiche sono in maggioranza gravi. Il 34,5% delle donne ha dichiarato che la violenza subita è stata molto grave e il 29,7% abbastanza grave. Il 21,3% delle donne ha avuto la sensazione che la sua vita fosse in pericolo in occasione della violenza subita. Ma solo il 18,2% delle donne considera la violenza subita in famiglia un reato, per il 44% è stato qualcosa di sbagliato e per il 36% solo qualcosa che è accaduto. Anche nel caso di stupro o tentato stupro, solo il 26,5% delle donne lo ha considerato un reato. Il 27,2% delle donne ha subito ferite a seguito della violenza. Ferite, che nel 24,1% dei casi sono state gravi al punto da richiedere il ricorso a cure mediche. Le donne che hanno subito più violenze dai partner, in quasi la metà dei casi hanno sofferto, a seguito dei fatti subiti, di perdita di fiducia e autostima, di sensazione di impotenza (44,5%), disturbi del sonno (41,0%), ansia (36,9%), depressione (35,1%), difficoltà di concentrazione (23,7%), dolori ricorrenti in diverse parti (18,5%), difficoltà a gestire i figli (14,2%), idee di suicidio e autolesionismo (12,1%). 
Questi dati ci devono dar riflettere!! Ci deve far riflettere su quanta strada ancora c'è da fare! Bisogna sensibilizzare la popolazione su come tutto ciò non sia normale, di come non bisogna confondere la violenza per amore! Dobbiamo sconfiggere l'idea che noi possiamo possedere un'altra persona! Bisogna lavorare molto sulle idee che il patriarcato ha inculcato nel nostro modo di vedere le cose, sull'abbandonare l'idea che l'uomo è giustificato a compiere certe azioni in quanto è normale per gli uomini agire così. Dobbiamo abbandonare questi stereotipi e far capire che quando nasciamo non ci comportiamo in modo perché è la natura che ci spinge ad agire così, ma è la cultura che ci insegna a vivere in una determinata maniera. 
Un'altra cosa da correggere è l'atteggiamento verso le vittime. Spesso si chiede alle donne se per caso avessero fatto qualcosa che scatenava la reazione del partner. Oggi giorno si tende a vittimizzare le donne, come quello che subiscono fosse una loro scelta. A volte si tende a far passare il messaggio che è sbagliato picchiare una donna perché questa potrebbe essere tua mamma, tua sorella. Tutto questo è sbagliatissimo! Non bisogna violentare una donna in quanto ESSERE UMANO! La donna non ha bisogno di protezione, ma di essere rispettata ed essere trattata alla stregua di qualsiasi altro essere umano. 
#SayNoStopVAW  #16days

Valeria Sorce
Stagista Coordinamento 

lunedì 26 novembre 2018


16 GIORNI DI ATTIVISMO!

In occasione della Giornate Mondiale per l'Eliminazione della Violenza Contro le Donne, che si è tenuta ieri 25 Novembre, il Coordinamento Italiano della Lobby Europea delle Donne aderisce ai 16 giorni di attivismo per sensibilizzare quanto più possibile sul tema della parità di genere e della violenza. Purtroppo la violenza sulle donne colpisce tutti i paesi europei, infatti circa un terzo delle donne ammettono di avere subito una qualche forma di violenza fisica e/o sessuale. Quando si parla di violenza la maggior parte delle persone pensa alla violenza fisica o ad uno stupro, ma nella realtà la violenza assume moltissime forme ugualmente impattanti nella vita delle donne. Sicuramente la violenza nasce da un sistema sociale basato sul sessismo e sul patriarcato; questo porta le donne a dover vivere in una società che le considera in secondo piano rispetto agli uomini. Questo a volte fornisce una giustificazione agli uomini per praticare una qualsiasi forma di violenza. La violenza sulle donne non ha differenza di ceto, di etnia, di confini geografici, per questo motivo il Coordinamento italiano appoggia l'idea della Lobby Europea sulla necessità di una risposta Europea! Mettere fine a tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze è intrinsecamente legato all’impegno preso dall’Unione Europea (UE) e da tutti i suoi Stati Membri per il raggiungimento della Gender Equality e promuovere i diritti delle donne, un valore fondatore e fondamentale della UE, come stabilito nell’articolo 2 del Trattato dell’Unione Europea e nella Carta dei Diritti Fondamentali della UE. Tra le varie proposte della Lobby Europea troviamo:
-  La ricognizione, da parte dell’UE e degli Stati Membri, di tutte le forme di violenza maschile sulle
donne come parte di un continuum della violenza sulle donne perché sono donne;
-  La ratifica e l’implementazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica da parte dell’UE;
- La ratifica e l’implementazione della Convenzione di Istanbul da parte degli Stati Membri dell’UE;
- Una strategia e una direttiva dell’UE che criminalizzi tutte le forme di violenza maschile sulle donne e le ragazze e fornisca assistenza e supporto alle vittime;
- Un responsabile dell’Unione Europea per porre fine alla violenza su donne e ragazze,nell’ambito del lavoro della Commissione Europea sull’eguaglianza tra donne e uomini;
- Una consultazione sistematica e un adeguato finanziamento per le organizzazioni femminili che forniscono supporto alle donne e alle ragazze vittime; sviluppare campagne di sostegno e sensibilizzazione, a livello Europeo, Nazionale e locale.
Sappiamo che la strada è ancora lunga, ma se riusciamo ad unire le forze per delle battaglie comuni le possibilità di successo vengono aumentate!
Se anche tu vuoi condividere la tua storia, opinione o idee in questi giorni potrai farlo utilizzando gli hashtag #SayNoStopVAW #16days 

giovedì 8 novembre 2018

La Fidapa-BPW Italy sezione di Terracina e la nuova Carta dei Diritti della Bambina

Riceviamo dalla Fidapa-Bpw Italy sezione di  Terracina, di cui la nostra consigliera Rossella Poce è Presidente, l'invito all'evento per la presentazione della nuova Carta dei Diritti della Bambina." Educare alla parità di genere e al contrasto alla violenza".

Questa Carta elaborata dalla BPW Org, recepita dal Comunie di Terracina, ha avuto il patrocinio della Lef-Italia.




mercoledì 7 novembre 2018

Un'opportunità per le imprenditrici da parte dell'APID

                                                                                 


                                                      Pitching for Investment
APID è partner del progetto europeo SEEWBAN – Women Business Angel e mette a disposizione un corso di e-learning gratuito rivolto a imprenditrici in cerca di investimenti da parte di business angels1.
Potete accedere autonomamente al corso registrandovi alla piattaforma attraverso questo link: http://www.actione-learn.eu/seewban/frontpage/index.php/en/register .
È necessario compilare i campi obbligatori e scegliere il corso Pitching for Investment. Successivamente riceverete una email di conferma per l’attivazione del vostro “profilo”2.
La formazione è composta da cinque moduli in inglese da fruire in maniera autonoma dal portale o scaricando il materiale in formato pdf, e-book, flip book o per smartphone. Vi consigliamo però di utilizzare la piattaforma, in quanto le versioni “offline” non saranno complete con i video e gli audio presenti nella versione online.

Una volta entrati nella piattaforma troverete un menù a tendina sulla sinistra che vi farà accedere ai diversi moduli.
La formazione è aperta e gratuita, potrete, quindi, condividere il link con le vostre colleghe e conoscenti interessate, ma vi chiediamo di non divulgare la vostra username e password in modo che Apid possa monitorare tutti le utenti che effettivamente accedono alla formazione.

Se concluderete i moduli formativi avrete l’opportunità di partecipare al pitching event che Apid sta organizzando il 3 dicembre in collaborazione con il Club degli Investitori. Lì avrete l’opportunità di presentare il vostro business ad una platea di investitori.
Questi gli argomenti dei moduli:
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Introduction
1. Why seek Angel Investment?

1.1 Types of Investment
1.2. Angel investment 1.3.Benefits of Angel Investment 1.4 Section Summary

2.What Angel Investors want
3.Getting your business investment ready 3.1.What is entrepreneurship
3.2.Project management
3.3.Writing a business plan for investment 3.4.Writing your Marketing Strategy 3.5.The Executive Summary

3.6.Section Summary
4.Preparing your Pitch 4.1.Types of Pitchers
4.2.Terms & Stages of a Pitch 4.3.Idea Pitching
4.4.Elevator Pitches
4.5.The Business Plan Pitch Process 4.6.Tips to Craft a Pitch

4.7.Section Summary
5.Pitching with Confidence
5.1.Skills & Qualities that will contribute to a successful pitch 5.2.Practising your pitch
5.3.Answering Questions
5.4.Section Summary

Per maggiori informazioni contattare Giulia Chinnici: 0114513144 giulia.chinnici@apid.to.it
Il Business Angel è un investitore informale che offre capitale e conoscenze alle start up che hanno buone prospettive di sviluppo.Username e password sono personali e Apid non sarà in grado di recuperarle se dovessero essere smarrite dall’utente.
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lunedì 5 novembre 2018

Una-guida-per-permettere-alle-donne-di-essere-online-in-sicurezza





Segnaliamo un interessante link, contenente una guida per per mettere alle donne di essere online in sicurezza, elaborato da donne per le donne





 https://it.vpnmentor.com/blog/una-guida-per-permettere-alle-donne-di-essere-online-in-sicurezza/