venerdì 29 maggio 2020

Lettera alla Presidente della Commissione Europea : European Gender Sensitive Stimulus/Recovery plan must acknowledge women as the backbone of society : #HaffOfIt#

European Commission President
Ms Ursula von der Leyen
22  May 2020

Re: A European Gender Sensitive Stimulus/Recovery plan must acknowledge women as the backbone of society : #HaffOfIt#

Dear President of the European Commission, 
Following on from our letter of 3 April[1], the European Women’s Lobby (EWL), representing thousands of women’s organisation, from every part of the European Union (EU) and accession countries call on you to ensure that equality between women and men is at the core of your forthcoming proposals for an EU Stimulus/Recovery Plan.  We were very surprised by the absence of any reference to women in your address to the European Parliament on 13 May 2020, in which you outlined your proposals for the new MFF, own resources and the Recovery Plan[2].
Across Europe, women are sustaining our societies as they are at the forefront of the COVID-19 pandemic (see EWL’s policy brief). They are the majority of all health care workers providing care to the sick, the elderly, persons with disabilities, persons with special needs, as well as accompanying those towards a dignified death. They are also providing informal care at home during shutdown in many countries, substituting educational professionals whilst juggling their own professional responsibilities and caring for the children of those who are working to sustain all the hospital services; and without which a large number of women will be unable to return to the labour force when the pandemic is over.  
They are securing our food chains as the majority of workers in supermarkets and food outlet services. They are ensuring a safe environment for all, often at the expense of their own and their family’s health, as the majority of workers in the cleaning sector. They are accompanying, soothing and reassuring those for whom this pandemic is causing great distress: women experiencing male violence, homeless women, older women, undocumented women.  In other words, they are the backbone of our society.    
While women have always shouldered the responsibility for the work of sustaining our societies, they are the most undervalued, underpaid workers in these sectors, without which our societies and economies would simply collapse. We believe that the time has come for change by recognising the value of this work and investing in those sectors where women work: health, care, education, tourism, social entreprensurship, to name the most relevant in the current context, sectors in which women of migrant origin and low socio-economic status are also concentrated. The value of care should not be based on legal status of women and care must be valued in a way it has never been before. Not just now but especially in the post-COVID-19 period.  
The ILO[3] has estimated that on an international level, 475 million jobs would need to be created to meet future care needs in education, health and social work, and achieve the Sustainable Development Goals. In other words, the care sector has huge job creation potential. Europe needs a Care Deal to complement the Green Deal.  This must be mirrored in the forthcoming proposals for a recovery/stimulus plan and in the next seven-year Multiannual Financial Framework (MFF, 2021-2027), the EU’s own budgetary instrument.  In line with the EU’s treaty obligations rearding gender mainstreaming, we urge you to adopt gender responsive budgeting. 
Gender sensitive stimulus /recovery plan is an effective policy strategy towards overall economic policy objectives of jobs creation and inclusiveness.  Given the labour intensity of the care sectors and hence the higher jobs generation capacity compared to other sectoral spending such as physical infrastructure and construction.

Investments are not gender neutral.  Failure to consider the gendered impact of public policies and public investments can actually have the unintended consequence of contributing to increasing gender inequality.  

You now have the opportunity to ensure that your commitment to equality between women and men is implemented, as you highlighted  in your address to the European Parliament in November 2019[4], and in the recent adoption of the Gender Equality Strategy (March 2020). 
Sending a positive signal for a Gender sensitive European Recovery/Stimulus Plan that recognises the different impact on women and men and places equality between women and men at the core, in accordance with the EU treaty obligations, would boost trust in the European project. 
We trust you will give your utmost attention to our call. 
Yours sincerely,

List of signatories:
EWL members: national coordinations and European-wide organisation 


Le donne non devono pagare il prezzo del COVID-19 !

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                     Le donne non devono pagare il prezzo del COVID-19 !

    Mettere la parità tra donne e uomini al centro della risposta al COVID-19 in tutta


                                                                   Europa1

Nel contesto globale della pandemia COVID-19, la Lobby Europea delle Donne (EWL), la più grande organizzazione ombrello della società civile femminile in Europa che rappresenta più di 2.000 associazioni femminili, riferisce sulla terribile situazione di donne e di ragazze che in questo momento, affrontano rischi sempre più gravi di violenza maschile, povertà e minacce alla loro indipendenza economica. Nonostante ciò e nel cuore di questa crisi, donne e organizzazioni femminili sono in prima linea nella erogazione di servizi essenziali. La EWL prova meraviglia, ammirazione e gratitudine per i livelli di impegno della comunità e di solidarietà collettiva, giacché le donne costituiscono la maggioranza degli operatori sanitari, assistenziali e sociali.
Questa crisi ci ricorda che la cura è la spina dorsale della nostra società. Dopo anni di austerità e di tagli alle infrastrutture sociali e sanitarie, questa crisi è un doloroso campanello d'allarme; la nostra società e la nostra economia si sono orientate nella direzione sbagliata ed è giunto il momento di ripensare le nostre priorità sociali, economiche e politiche. I piani per la riprogettazione e il rinnovamento dei nostri sistemi nel dopo COVID-19 devono fondarsi su valori condivisi di solidarietà e di cura.
La EWL , attraverso questo briefing politico, chiede il riconoscimento del contributo sottovalutato, e spesso invisibile, delle donne, e chiede che l'UE e le risposte nazionali a questa crisi sanitaria non le trascurino. In linea con la Strategia Quinquennale della Commissione Europea per la Parità di Genere, questo documento ribadisce l'urgente necessità di garantire che l'integrazione della dimensione di genere sia al centro di tutte le risposte nazionali e propone una serie di raccomandazioni sia per l’immediato che per il medio e lungo termine alla Commissione Europea e agli Stati membri dell'UE. Queste raccomandazioni si fondano sulla necessità di sostenere i principi democratici, di lottare contro la violenza maschile contro le donne, di realizzare una economia femminista della cura ed un sistema sanitario forte e paritario.
Promuovere l'uguaglianza ed i principi democratici
Alla luce di questa crisi, a molti Paesi dell'Unione Europea sono stati concessi poteri speciali per affrontare le urgenti necessità di ordine sanitario e socioeconomico, eppure, pur plaudendo alle risposte dei governi ed alle misure di emergenza introdotte, dobbiamo comunque mantenerci vigili. I nostri sistemi democratici potrebbero diventare fragili senza rigorosi meccanismi di controllo democratico e di garanzia della trasparenza.
La EWL sollecita i governi a garantire che queste misure siano fissate entro i margini di questa crisi con una chiara data di scadenza. I piani di ripresa degli Stati membri dell'UE devono includere meccanismi di mainstreaming di genere e l'uso di dati disaggregati per sesso per l'intero processo. La società civile femminile, essenziale per la produzione di servizi su misura, deve essere totalmente finanziata e consultata a tutti i livelli decisionali.
1Per la versione completa del document politico cliccare su: https://womenlobby.org/IMG/pdf/ewl_policy_brief_on_covid- 19_impact_on_women_and_girls-2.pdf

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1 | Mettere la parità tra donne e uomini al centro della risposta al COVID-19 in tutta Europa1| Sintesi



Nel lungo periodo, il bilancio a lungo termine dell'UE deve garantire che donne e ragazze non debbano mai più sostenere il peso dell'austerità.
Affrontare l'ondata di violenza maschile nei riguardi di donne e ragazze è una vera e propria questione di emergenza
Mentre la violenza degli uomini contro le donne è un problema sistemico a lungo termine in tutta Europa, le misure di confinamento e di isolamento creano un ambiente favorevole al controllo coercitivo delle vittime da parte dei maltrattatori e portano ad un maggior numero di episodi di violenza fisica, psicologica e sessuale. Dati e testimonianze indicano un aumento dei casi di violenza maschile contro donne e ragazze in tutta l’Europa.
L'EWL chiede che le forze dell'ordine siano particolarmente attente all'identificazione precoce delle donne vittime, e che allo stesso tempo, i sistemi giudiziari garantiscono alle donne un accesso continuo alla giustizia e la prevenzione di una nuova vittimizzazione. Tutti gli Stati membri dell'UE devono garantire la disponibilità di servizi sanitari, finanziari e di protezione, compreso un aumento nei finanziamenti in favore dei centri di accoglienza per donne e ragazze vittime di violenza maschile, per donne senza fissa dimora e per donne richiedenti asilo. Tale realtà ribadisce la necessità di un'azione concertata da parte dell'UE contro questa diffusa violazione dei diritti delle donne ed il fatto che tutti gli Stati membri dell'UE ratifichino ed implementino urgentemente la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica, la Convenzione di Istanbul.
Realizzare un’economia femminista e passare aa un'economia della cura
Un recente studio dell'Istituto Europeo per l'Uguaglianza di Genere mostra che le donne rappresentano la maggioranza dei lavoratori in prima linea, nell'attuale crisi, con l'82% tra i cassieri, il 93% degli assistenti all'infanzia e degli insegnanti, il 95%2 degli addetti alle pulizie domestiche ed aiutanti, e l'86% degli addetti all'assistenza personale . Assistenza femminile retribuita e non retribuita. Il lavoro è ciò che permette alla società di funzionare, eppure le donne continuano a costituire la maggior parte di coloro che svolgono lavori precari, sottopagati e spesso invisibili, che non hanno accesso alla protezione sociale. Con questa crisi, le donne si trovano ad affrontare un maggiore rischio di perdere il lavoro, di trovarsi in povertà e le conseguenze delle misure di austerità, mentre altre trovano un equilibrio tra l'occupazione e i ruoli di cura tradizionalmente femminilizzati di bambini e familiari malati o anziani.
Si deve fornire un sostegno sociale e finanziario che risponda alle specificità di genere, in particolare alle donne con lavori precari e indipendentemente dal loro status giuridico, mentre l'attuale bilancio dell'UE deve, inoltre, ridistribuire i Fondi di Coesione per compensare le eventuali conseguenze socioeconomiche, sanitarie e ambientali della crisi
L'Europa deve cogliere questa opportunità per ripensare ciò che è essenziale e " prezioso " per la società e l'economia, investendo in un Accordo sulla Cura per l’Europa (Care Deal for Europe, come stabilito nel nostro Patto Viola), che affronti il problema delle condizioni del lavoro di scarsa qualità nei settori della sanità e dell'assistenza, creando al contempo nuove opportunità di lavoro e colmando i divari di genere in materia di cura, retribuzione, pensioni e povertà.
Assicurare che la salute sia una priorità al centro di tutte le risposte delle nostre società
I nostri operatori sanitari - il 76% dei quali sono donne - sono i più a rischio di infezione. Le donne, più in generale, sono esposte a rischi significativi per la loro salute, poiché partoriscono da sole, hanno un accesso ridotto ai servizi di contraccezione e di aborto d'urgenza. Le donne più anziane sono le più a rischio di COVID-19, in particolare quelle di età superiore agli 80 anni, con condizioni di salute precarie o che risiedono in case di cura. All'EWL, il nostro pensiero va a coloro che sono troppo spesso lasciati ai margini della società: le donne e le ragazze disabili, donne anziane,
https://eige.europa.eu/covid-19-and-gender-equality/frontline-workers


2 | Mettere la parità tra donne e uomini al centro della risposta al COVID-19 in tutta Europa1| Sintesi


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donne e ragazze richiedenti asilo, donne e ragazze Rom, donne con condizioni di salute precarie, donne vittime della prostituzione.
E’ innegabile la necessità di solide infrastrutture sanitarie e di cura assieme ad un supporto sufficiente. Tutti gli Stati membri dell'UE devono riconoscere immediatamente la salute sessuale e riproduttiva con i diritti delle donne ad essa collegati, come servizio sanitario essenziale, nonché l'accesso al servizio sanitario regolamentato deve essere reso sicuro e disponibile ad ogni donna, sulla base dei principi della non discriminazione. Un maggiore sostegno finanziario e la parità di accesso ai servizi di protezione sociale devono essere messi a disposizione di tutti i lavoratori in prima linea e dei servizi essenziali, indipendentemente dal loro status di migranti.
Raccomandazioni per la solidarietà, la cura e la trasformazione
La EWL invita l'UE e i suoi Stati membri a intraprendere azioni immediate e a lungo termine per garantire che tutte le donne e le ragazze in Europa:
  • siano incluse nei processi decisionali riguardanti tutte le risposte alla crisi e nei Piani europei per la riprogettazione e il rinnovamento dei nostri sistemi, in consultazione con le organizzazioni della società civile femminile;
  • ricevano soluzioni di emergenza su misura che includano le prospettive delle donne, attingano a dati disaggregati in base al sesso e indichino una chiara data di scadenza per le eventuali restrizioni ai diritti umani delle donne;
  • possano accedere a servizi e meccanismi di protezione integralmente finanziati e funzionanti che supportino tutte le donne vittime di violenza maschile, con misure a lungo termine in linea con la Convenzione di Istanbul;
  • abbiano la possibilità di accedere a servizi finanziari, sociali e sanitari adeguati e su misura in caso di situazioni di precarietà;
  • abbiano accesso a servizi che danno priorità alla salute e al benessere e nei quali possano veder riconosciuti in pieno i loro diritti sessuali e riproduttivi;
  • abbiano riconosciuto il loro inestimabile contributo alla società e all'economia attraverso l'adozione
  • e il finanziamento integrale di un Accordo sulla Cura per l'Europa.
    È giunto il momento di cambiare drasticamente il nostro modello e di ripensare il nostro sistema attuale in modo da porre l'uguaglianza tra donne e uomini al centro dell'attenzione.
    3 | Mettere la parità tra donne e uomini al centro della risposta al COVID-19 in tutta Europa1| Sintesi
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venerdì 22 maggio 2020

#halfofit Petizione


#halfofit Chiediamo la metà dei fondi anti-crisi COVID-19 per le donne

Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione, Commissione europea, Consiglio europeo, Parlamento europeo
Questa petizione è gestita da Alexandra Geese, Membro del Parlamento Europeo, Verde/EFA

Testo della petizione

Chiediamo alla Commissione europea e al Consiglio europeo di rispettare l'articolo 23 della Carta europea dei diritti fondamentali. Si afferma che "la parità tra donne e uomini deve essere garantita in tutti i settori, compreso l'impiego, il lavoro e la retribuzione". Chiediamo che garantiscano che almeno la metà del Fondo per la ripresa e la ricostruzione sia spesa per l'occupazione e la promozione dei diritti delle donne, nonché per la parità tra i sessi. Ciò dovrebbe essere in linea con la strategia per l'uguaglianza di genere della Commissione europea adottata nel marzo 2020.
Chiediamo pertanto i seguenti punti:
  • Valutazione dell'impatto di genere e bilancio di genere per tutti i fondi spesi nell'ambito dello strumento per la ripresa economica e il contenimento dei costi
  • Investire nel lavoro di cura, nello sviluppo di servizi di assistenza all'infanzia e di scuole che consentano a tutti i genitori di mantenere un lavoro retribuito e un sano equilibrio di vita.
  • Sviluppare i servizi di assistenza dal punto di vista del ciclo di vita: un Care Deal for Europe e un progetto europeo sulle statistiche disaggregate per genere sul lavoro non retribuito e retribuito come base per un nuovo calcolo del PIL
  • obblighi per le aziende che ricevono aiuti o sovvenzioni statali nell'ambito del Recovery and Burden Sharing Scheme di documentare che questi fondi vanno a beneficio dei dipendenti di tutti i generi in egual misura; e in particolare di quelli con una bassa percentuale di dipendenti e dirigenti di sesso femminile di assumere e promuovere le donne a livello dirigenziale, rispettando le quote minime
  • Un fondo speciale per le imprese di proprietà delle donne

Perché è importante?

La crisi del coronavirus ha colpito duramente tutta l'Europa. Ma il suo impatto economico ha colpito le donne più duramente degli uomini. Mentre all'inizio della crisi il lavoro delle donne negli ospedali, nelle strutture per l'infanzia e nei supermercati è stato applaudito sui balconi e ringraziato pubblicamente, le donne sono ancora drammaticamente sottopagate e stanno perdendo il lavoro molto più velocemente degli uomini. Molti di loro lavorano in "settori orientati al cliente" - turismo, eventi, alberghi, ristoranti, commercio al dettaglio, varie forme di terapia e molti altri settori che sono stati particolarmente colpiti dalla crisi. Già a marzo il numero di donne che hanno perso il lavoro è quasi cinque volte superiore a quello degli uomini. Inoltre, le donne svolgono la maggior parte del lavoro non retribuito aggiuntivo causato da scuole chiuse, strutture di assistenza all'infanzia, familiari malati e mense chiuse. In Germania è stato calcolato che i genitori insegnano ai loro figli tre ore al giorno a casa.
Nell'82% dei casi, per "genitori" si intendono le madri.
 
A causa di questo carico di lavoro supplementare in casa, le donne non hanno quasi mai il tempo di partecipare al dibattito pubblico. Un articolo su Nature e alcuni primi studi sulla produzione accademica durante la sospensione del COVID mostrano che durante la crisi della corona, durante la sospensione del COVID, le donne accademiche hanno presentato alle riviste scientifiche solo la metà dei lavori di ricerca rispetto al 2019, mentre i loro colleghi maschi hanno aumentato la loro produzione. Le donne hanno meno tempo che mai per investire nella loro carriera - mentre l'aumento della disoccupazione lascia alle aziende un'ampia scelta di uomini. Ciò renderà ancora più difficile per le donne salire a livelli decisionali più elevati.
La crisi della Corona minaccia di diventare una crisi enorme per il reddito delle donne, il loro reddito di tutta la vita, le pensioni, la partecipazione generale e il potere nella società.  Ora è il momento di trasformare questo momento in un'opportunità per promuovere la parità tra i sessi.
Sosteniamo l'iniziativa franco-tedesca per il previsto fondo di ricostruzione dell'UE e le auguriamo un ampio sostegno.
La Commissione Europea e il Consiglio Europeo stanno sviluppando uno "Strumento per la ripresa e la resilienza", un piano di investimenti da 500 miliardi di euro per rilanciare e modernizzare l'economia, con una priorità sul cambiamento digitale e verde. Essa plasmerà il futuro dell'Europa.  Mentre la lotta al cambiamento climatico e l'avvio di un cambiamento verde e digitale è una priorità assoluta che condividiamo, è noto che il settore digitale ed energetico è dominato dagli uomini. Senza misure aggiuntive, questo strumento di sviluppo economico non fornirà posti di lavoro alle donne che li perdono, ma agli uomini. C'è il rischio che questo comporti una ridistribuzione dei posti di lavoro e dei redditi trasferiti dalle donne agli uomini, rendendolo uno strumento che aumenterà l'impoverimento delle donne e che sarà utilizzato dai contribuenti europei.

sabato 2 maggio 2020

Flash mob 2 maggio 2020 " #datecivoce "


Il Coordinamento Italiano della Lobby Europea delle Donne e la Presidente Maria Ludovica Bottarelli aderiscono al flash mob del 2 maggio 2020 " #datecivoce", ribadendo :che non vi è democrazia compiuta senza pari rappresentanza