La Lobby Europea delle Donne (EWL) esprime grave preoccupazione per le violazioni sistematiche dei diritti delle donne in Europa e nel mondo e invita i leader politici a intensificare le loro azioni.
Durante la riunione dell'Assemblea generale (AG) tenutasi a Bruxelles il 7-8 giugno, la LEF ha adottato cinque dichiarazioni sulla situazione delle donne a Gaza, in Sudan, nella Repubblica democratica del Congo, in Afghanistan e in Ucraina. Condanniamo le terribili violazioni dei diritti umani delle donne in questi paesi, che rimangono invisibili di fronte alla guerra, ai conflitti e all'oppressione sistematica; le donne sono leader del cambiamento e devono essere al centro della ricostruzione di società pacifiche. Inoltre, sono state approvate quattro mozioni relative alla reazione, la repressione dei manifestanti in Serbia, l'accesso al diritto all'aborto e la condanna dell'uso sistematico dello stupro come arma di guerra.
Dina Loghin, appena eletta presidente della EWL, dichiara: "È giunto il momento di far sentire la voce delle donne, di denunciare l'espressione ultima del patriarcato, vale a dire l'aumento delle tensioni, dei conflitti e della guerra in un mondo in crisi, che fanno regredire i progressi compiuti nel raggiungimento dei diritti delle donne e della parità di genere degli ultimi decenni. Questo è intollerabile e non staremo in silenzio, vogliamo azione ORA!"
Dina Loghin è stata eletta presidente, insieme ai vicepresidenti Edite Kalnina e Anne Negre, al tesoriere Maria José Landeira Østergård e ai membri Teresa Nevado, Daniela Dimitrievska e Marion Boeker. Insieme, formano il Comitato esecutivo che supervisionerà le attività della LEF per i prossimi due anni.
Nei prossimi giorni la LEF trasmetterà e indirizzerà i messaggi chiave delle cinque dichiarazioni e delle quattro mozioni ai leader politici del l'UE, nonché alla comunità internazionale. Tra questi figurano il presidente del Consiglio europeo, la presidente della Commissione europea e del Parlamento europeo, l'alto rappresentante del l'UE, le presidenze del l'UE (Polonia, Danimarca e Cipro), il presidente del Comitato economico e sociale europeo, ed il segretario generale delle Nazioni Unite.
L'Assemblea generale ha inoltre commemorato i 35 anni della Lobby Europea delle Donne, fondata nel 1990. "Non aspetteremo altri 35 anni per fare in modo che il cambiamento accada", afferma la presidente della EWL Dina Loghin.