martedì 29 ottobre 2024

“In che modo la direttiva sulla violenza contro le donne migliora l'assistenza alle vittime: donne e bambini?”

Per chi volesse partecipare è fondamentale iscriversi mandando il proprio nominativo a coordinamento.lef.italia@gmail.com 



Il Progetto:

 

In che modo la Direttiva 2024/1385 sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica migliora l'assistenza alle vittime: Le donne e i loro figli?

Uno  studio comparativo tra Spagna, Italia e Polonia

 

 

La violenza contro le donne e le ragazze rimane un problema molto serio della nostra società ed una delle manifestazioni più gravi della disuguaglianza di genere. Nonostante i progressi compiuti nei diritti delle donne in tutto il mondo, questa costituisce ancora una realtà che tocca una donna su tre nell'Unione Europea. La consapevolezza della gravità del problema, unita alle continue pressioni del movimento delle donne, ha portato la Commissione Europea a pubblicare una proposta di Direttiva per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica nel marzo 2022. Poiché il testo finale della Direttiva, approvato dal Parlamento Europeo, é in vigore dal 13 giugno 2024,ci è sembrato importante analizzare come migliora l'assistenza alle vittime: le donne ed ai loro figli, che sono il principale oggetto di protezione di questa legislazione.


Questa nuova Direttiva si aggiunge al quadro legislativo internazionale ed europeo costituito principalmente dalla CEDAW, dalla Convenzione di Istanbul, dalla Carta europea dei diritti fondamentali, dalla Direttiva 2006/54 sull'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, dalla Direttiva 2012/29 sui diritti, l'assistenza e la protezione delle vittime di reato, tra le altre normative applicabili, ed espande e rafforza i diritti delle donne in tutta Europa stabilendo standard giuridici minimi che i Paesi membri devono incorporare nelle loro legislazioni nazionali. 


È in questo processo di trasposizione della Direttiva nella realtà di ciascun Paese, in cui si evidenziano i diversi livelli di tutela dei diritti delle donne, che si genera la necessità di modifiche giuridiche, imponendo agli Stati membri di garantire i diritti che la Direttiva incorpora. Per questo motivo, tre organizzazioni femminili, tutte appartenenti alla Lobby Europea delle Donne, provenienti da tre Paesi dell'Unione Europea con realtà molto diverse, Polonia, Italia e Spagna, si sono riunite per analizzare come la Direttiva possa migliorare l'assistenza alle donne vittime di violenza di genere e ai loro figli, in base alla realtà di ciascun Paese, e contribuire così a una protezione omogenea dei diritti delle donne in tutta Europa.


Questo lavoro nasce dall'esigenza di conoscere l'impatto concreto della nuova direttiva nei tre Paesi partecipanti: Polonia, Italia e Spagna; di partecipare all'armonizzazione degli strumenti giuridici a disposizione delle donne vittime di violenza per la tutela dei loro diritti e di sostenere l'estensione e il rafforzamento di tali diritti.

L'obiettivo principale di questo progetto è quindi quello di produrre un rapporto contenente un'analisi giuridica dell'impatto della direttiva sulle misure di protezione e assistenza per le vittime e i loro figli in Polonia, Italia e Spagna.

Gli obiettivi specifici sono:

- Ricercare e analizzare le disposizioni nazionali esistenti in materia di assistenza alle vittime e ai loro figli nei 3 Paesi. 

- Analizzare l'impatto della direttiva sulle disposizioni nazionali esistenti in materia di assistenza alle vittime e ai loro figli nei 3 Paesi.

- Fornire una nuova serie di raccomandazioni per l'attuazione della direttiva nei diversi contesti nazionali e per il miglioramento degli aspetti in cui le legislazioni nazionali sono carenti o non pienamente conformi alla direttiva europea adottata.

- Diffondere i risultati di questo lavoro alle istituzioni europee e nazionali e alle amministrazioni pubbliche, nonché alle organizzazioni della società civile, alle organizzazioni femminili e al pubblico in generale. 

Riteniamo che questa proposta sia rilevante non solo per le organizzazioni femminili in Europa, ma anche per i legislatori perché il rapporto che ne risulta può diventare uno strumento utile per sostenere l'attuazione di un quadro giuridico completo sulla violenza contro le donne e le ragazze e per ottenere una migliore comprensione degli strumenti giuridici a livello nazionale ed europeo, nonché per rafforzare la partecipazione politica delle donne.

 Questo lavoro contribuisce all'impegno per una corretta attuazione della nuova direttiva, ma anche della Convenzione di Istanbul, in quanto entrambi gli strumenti dovrebbero completarsi a vicenda.