Dall'8 al 12 settembre 2025 si è tenuto a Bruxelles l’AGORA Summer Camp, organizzato dalla European Women’s Lobby (EWL). L’iniziativa ha riunito giovani femministe provenienti da tutta Europa, attive in ambiti professionali eterogenei — giurisprudenza, giornalismo, scienze sociali, medicina, educazione, arti — con l’obiettivo di consolidare una rete transnazionale e di elaborare strategie condivise contro la violenza di genere e per l’avanzamento delle pari opportunità.
L’evento si è configurato non soltanto come un’esperienza formativa, ma come un vero e proprio laboratorio politico, culturale e umano: un crocevia di idee, pratiche e visioni in grado di generare nuova energia collettiva. La dimensione della sorellanza è emersa quale elemento distintivo: la condivisione di esperienze, prospettive e strumenti ha reso evidente come la forza del femminismo europeo risieda nella capacità di unire voci diverse verso un obiettivo comune.
8 settembre – Incontro conoscitivo e costruzione dello spazio comune
La giornata inaugurale è stata dedicata alla creazione di un safe space fondato su principi di rispetto reciproco, ascolto, inclusività e riservatezza. Sono stati condivisi i valori che avrebbero guidato l’intero percorso: riconoscimento delle differenze come risorsa, responsabilità collettiva e impegno alla solidarietà.
Le partecipanti hanno espresso obiettivi, paure e aspettative, tracciando un quadro variegato di motivazioni e speranze. In questo contesto, la vulnerabilità si è trasformata in elemento generativo: il confronto aperto ha consolidato la fiducia reciproca e ha posto le basi per un senso di appartenenza comune. La diversità di esperienze, lungi dal costituire un ostacolo, ha ampliato lo sguardo, favorendo un approccio realmente europeo e inclusivo.
9 settembre – Politiche EWL, istituzioni europee, advocacy, donne migranti, autodifesa
Il secondo giorno è stato dedicato all’approfondimento delle priorità politiche della European Women’s Lobby, dei quadri istituzionali dell’Unione europea e delle pratiche di advocacy strategica. L’analisi del contesto politico attuale ha evidenziato sfide complesse ma anche opportunità significative per rafforzare l’influenza delle donne nei processi decisionali.
Particolarmente rilevante è stato l’intervento di Frohar Poya e Sodfa Daaji del European Network of Migrant Women, che hanno descritto con precisione le difficoltà affrontate dalle donne migranti: mancato riconoscimento delle qualifiche, discriminazioni etniche, precarietà economica, assenza di sussidi, nonché frequenti episodi di violenza di genere. È emersa con forza la necessità di un femminismo realmente intersezionale, capace di includere istanze spesso marginalizzate.
Il pomeriggio è stato arricchito da una sessione di autodifesa personale guidata da Paula Ciortan, che ha coniugato pratica fisica e consapevolezza corporea. Tale attività ha rappresentato un esercizio di empowerment, dimostrando come la forza del movimento femminista risieda tanto nell’elaborazione teorica quanto nella capacità di incarnare sicurezza e autodeterminazione.

10 settembre – Strutture istituzionali, Gender Equality Strategy, EIGE, RoSA Library
La terza giornata è stata dedicata allo studio della struttura istituzionale europea in materia di giustizia e pari opportunità. La DG Justice and Consumers ha presentato la Strategia per l’uguaglianza di genere, mentre Sarah Cooke O’Dowd e Victoire Olczak hanno illustrato le attività dell’EIGE (European Institute for Gender Equality), che produce dati comparativi e strumenti fondamentali come il Gender Equality Index. La raccolta e l’analisi dei dati si sono rivelate cruciali per fornire basi scientifiche alle politiche, trasformando le istanze femministe da rivendicazioni percepite come opinioni a richieste fondate su evidenze oggettive.
Il pomeriggio è proseguito con la visita alla RoSA Library, centro di documentazione femminista di Bruxelles. Tra archivi storici e materiali culturali, è emerso il valore della memoria come radice del cambiamento.
La RoSA Library ha dimostrato come la continuità storica delle lotte femministe costituisca un patrimonio indispensabile per progettare il futuro.
11 settembre – Workshop delle partecipanti
La quarta giornata è stata interamente dedicata ai workshop guidati dalle partecipanti, occasione di scambio e produzione collettiva.
Un intervento è stato dedicato al tema “Strategie educative e comunitarie per il contrasto della violenza di genere sin dall’infanzia”. È stato presentato un questionario/worksheet che ha stimolato un confronto sulle strategie ritenute più efficaci: programmi scolastici, laboratori comunitari, peer education, formazione per genitori, pratiche artistiche e narrative. I risultati hanno confermato la necessità di un approccio integrato e multilivello, basato sulla cooperazione tra scuole, famiglie, associazioni e istituzioni.
A conclusione del lavoro, le partecipanti sono state invitate a comporre una breve poesia dedicata a figure femminili ispiratrici. L’attività ha mostrato come la creatività possa farsi strumento politico e di consapevolezza collettiva, fondendo riflessione critica e dimensione artistica.
Il discorso introduttivo alla sessione ha sottolineato che: “Contrastare la violenza di genere significa partire dall’inizio, dall’infanzia. È nei primi anni di vita che si formano le categorie con cui guardiamo il mondo: rispetto, parità e consenso non sono nozioni da acquisire in età adulta, ma semi da piantare sin da bambini. Le statistiche europee mostrano che i programmi educativi mirati riducono episodi di bullismo, discriminazione e violenza. La violenza non è una fatalità: è una costruzione sociale, e come tale può essere decostruita.
La responsabilità collettiva è quella di coltivare nuove generazioni capaci di riconoscere la dignità altrui e di crescere senza paura.”
Parallelamente, Muminah Koleoso ha sviluppato un’analisi sulla parità di genere in ambito letterario e culturale, evidenziando il ruolo della narrazione e della produzione artistica nella ridefinizione dei canoni e nella valorizzazione di figure femminili escluse o marginalizzate dalla storia ufficiale.
L’intera sessione ha evidenziato come l’educazione e la cultura possano costituire strumenti decisivi di prevenzione e di trasformazione sociale, confermando che la lotta alla violenza di genere richiede non solo resistenza ma anche capacità creativa e propositiva.


12 settembre – Conclusione, future feminist self, manifesto wall
La giornata conclusiva è stata dedicata a un momento di restituzione collettiva. Le partecipanti hanno condiviso emozioni, apprendimenti e prospettive future, lavorando sul concetto di “future feminist self”, ossia la proiezione del proprio ruolo di attiviste negli anni a venire.
È stato inoltre realizzato un manifesto wall, ricco di slogan, parole chiave e impegni, simbolo concreto della rete costruita durante il Summer Camp. Tale esperienza ha reso evidente che l’evento non rappresentava una chiusura, ma piuttosto un punto di partenza: l’inizio di un percorso comune destinato a proseguire nei diversi contesti nazionali e locali.
Conclusioni
L’AGORA 2025 Summer Camp si è configurato come un’esperienza ad alta intensità politica e culturale, capace di coniugare formazione istituzionale, pratiche comunitarie e produzione creativa. Ha evidenziato che la costruzione di un futuro egualitario richiede strumenti concreti, dati affidabili, memoria storica e soprattutto coesione.
La dimensione della sorellanza, emersa con forza in ogni fase del percorso, ha dimostrato che il cambiamento non può essere frutto di azioni isolate, ma nasce dall’unione di intenti, dallo scambio di prospettive e dallo spirito di iniziativa condiviso. L’esperienza di Bruxelles ha posto le basi per rafforzare reti transnazionali di attivismo, capaci di incidere nei diversi contesti locali e di alimentare un movimento femminista europeo più forte, consapevole e incisivo.
Trovarmi immersa in un gruppo di giovani donne provenienti da diversi Paesi europei, tutte animate da un forte impegno femminista, è stata un’esperienza che mi ha toccata nel profondo: ho percepito un’energia potente, fatta di ascolto, coraggio e visioni comuni, che mi ha dato la sensazione concreta di non essere sola in questa battaglia, ma parte di una forza collettiva capace di generare cambiamento.
(Michelle Antoinette Modica)