giovedì 2 ottobre 2025

AGORA Summer Camp 2025: l'esperienza di Michelle Antoinette Modica



Dall'8 al 12 settembre 2025 si è tenuto a Bruxelles l’AGORA Summer Camp, organizzato  dalla European Women’s Lobby (EWL).  L’iniziativa ha riunito giovani femministe provenienti da tutta Europa, attive in ambiti  professionali eterogenei — giurisprudenza, giornalismo, scienze sociali, medicina,  educazione, arti — con l’obiettivo di consolidare una rete transnazionale e di elaborare  strategie condivise contro la violenza di genere e per l’avanzamento delle pari opportunità. 

L’evento si è configurato non soltanto come un’esperienza formativa, ma come un vero e  proprio laboratorio politico, culturale e umano: un crocevia di idee, pratiche e visioni in  grado di generare nuova energia collettiva. La dimensione della sorellanza è emersa  quale elemento distintivo: la condivisione di esperienze, prospettive e strumenti ha reso  evidente come la forza del femminismo europeo risieda nella capacità di unire voci diverse  verso un obiettivo comune. 





8 settembre – Incontro conoscitivo e costruzione dello spazio  comune 

La giornata inaugurale è stata dedicata alla creazione di un safe space fondato su principi  di rispetto reciproco, ascolto, inclusività e riservatezza.  Sono stati condivisi i valori che avrebbero guidato l’intero percorso: riconoscimento delle  differenze come risorsa, responsabilità collettiva e impegno alla solidarietà. 

Le partecipanti hanno espresso obiettivi, paure e aspettative, tracciando un quadro  variegato di motivazioni e speranze. In questo contesto, la vulnerabilità si è trasformata in  elemento generativo: il confronto aperto ha consolidato la fiducia reciproca e ha posto le  basi per un senso di appartenenza comune.  La diversità di esperienze, lungi dal costituire un ostacolo, ha ampliato lo sguardo,  favorendo un approccio realmente europeo e inclusivo.




9 settembre – Politiche EWL, istituzioni europee, advocacy, donne  migranti, autodifesa 

Il secondo giorno è stato dedicato all’approfondimento delle priorità politiche della  European Women’s Lobby, dei quadri istituzionali dell’Unione europea e delle pratiche di  advocacy strategica.  L’analisi del contesto politico attuale ha evidenziato sfide complesse ma anche opportunità  significative per rafforzare l’influenza delle donne nei processi decisionali. 

Particolarmente rilevante è stato l’intervento di Frohar Poya e Sodfa Daaji del European  Network of Migrant Women, che hanno descritto con precisione le difficoltà affrontate dalle  donne migranti: mancato riconoscimento delle qualifiche, discriminazioni etniche,  precarietà economica, assenza di sussidi, nonché frequenti episodi di violenza di genere.  È emersa con forza la necessità di un femminismo realmente intersezionale, capace di  includere istanze spesso marginalizzate. 

Il pomeriggio è stato arricchito da una sessione di autodifesa personale guidata da Paula  Ciortan, che ha coniugato pratica fisica e consapevolezza corporea.  Tale attività ha rappresentato un esercizio di empowerment, dimostrando come la forza  del movimento femminista risieda tanto nell’elaborazione teorica quanto nella capacità di  incarnare sicurezza e autodeterminazione. 

   

10 settembre – Strutture istituzionali, Gender Equality Strategy,  EIGE, RoSA Library 

La terza giornata è stata dedicata allo studio della struttura istituzionale europea in materia  di giustizia e pari opportunità.  La DG Justice and Consumers ha presentato la Strategia per l’uguaglianza di genere,  mentre Sarah Cooke O’Dowd e Victoire Olczak hanno illustrato le attività dell’EIGE  (European Institute for Gender Equality), che produce dati comparativi e strumenti  fondamentali come il Gender Equality Index.  La raccolta e l’analisi dei dati si sono rivelate cruciali per fornire basi scientifiche alle  politiche, trasformando le istanze femministe da rivendicazioni percepite come opinioni a  richieste fondate su evidenze oggettive. 

Il pomeriggio è proseguito con la visita alla RoSA Library, centro di documentazione  femminista di Bruxelles.  Tra archivi storici e materiali culturali, è emerso il valore della memoria come radice del  cambiamento.  

La RoSA Library ha dimostrato come la continuità storica delle lotte femministe costituisca  un patrimonio indispensabile per progettare il futuro.



11 settembre – Workshop delle partecipanti 

La quarta giornata è stata interamente dedicata ai workshop guidati dalle partecipanti,  occasione di scambio e produzione collettiva. 

Un intervento è stato dedicato al tema “Strategie educative e comunitarie per il contrasto  della violenza di genere sin dall’infanzia”.  È stato presentato un questionario/worksheet che ha stimolato un confronto sulle strategie  ritenute più efficaci: programmi scolastici, laboratori comunitari, peer education,  formazione per genitori, pratiche artistiche e narrative.  I risultati hanno confermato la necessità di un approccio integrato e multilivello, basato  sulla cooperazione tra scuole, famiglie, associazioni e istituzioni. 

A conclusione del lavoro, le partecipanti sono state invitate a comporre una breve poesia  dedicata a figure femminili ispiratrici.  L’attività ha mostrato come la creatività possa farsi strumento politico e di consapevolezza  collettiva, fondendo riflessione critica e dimensione artistica. 

Il discorso introduttivo alla sessione ha sottolineato che: “Contrastare la violenza di genere significa partire dall’inizio, dall’infanzia. È nei primi anni  di vita che si formano le categorie con cui guardiamo il mondo: rispetto, parità e consenso  non sono nozioni da acquisire in età adulta, ma semi da piantare sin da bambini.  Le statistiche europee mostrano che i programmi educativi mirati riducono episodi di  bullismo, discriminazione e violenza.  La violenza non è una fatalità: è una costruzione sociale, e come tale può essere  decostruita.  

La responsabilità collettiva è quella di coltivare nuove generazioni capaci di riconoscere  la dignità altrui e di crescere senza paura.” 

Parallelamente, Muminah Koleoso ha sviluppato un’analisi sulla parità di genere in ambito  letterario e culturale, evidenziando il ruolo della narrazione e della produzione artistica  nella ridefinizione dei canoni e nella valorizzazione di figure femminili escluse o  marginalizzate dalla storia ufficiale. 

L’intera sessione ha evidenziato come l’educazione e la cultura possano costituire  strumenti decisivi di prevenzione e di trasformazione sociale, confermando che la lotta  alla violenza di genere richiede non solo resistenza ma anche capacità creativa e  propositiva

          

12 settembre – Conclusione, future feminist self, manifesto wall


La giornata conclusiva è stata dedicata a un momento di restituzione collettiva.  Le partecipanti hanno condiviso emozioni, apprendimenti e prospettive future, lavorando  sul concetto di “future feminist self”, ossia la proiezione del proprio ruolo di attiviste negli  anni a venire.

È stato inoltre realizzato un manifesto wall, ricco di slogan, parole chiave e impegni,  simbolo concreto della rete costruita durante il Summer Camp.  Tale esperienza ha reso evidente che l’evento non rappresentava una chiusura, ma  piuttosto un punto di partenza: l’inizio di un percorso comune destinato a proseguire nei  diversi contesti nazionali e locali. 



Conclusioni 

L’AGORA 2025 Summer Camp si è configurato come un’esperienza ad alta intensità  politica e culturale, capace di coniugare formazione istituzionale, pratiche comunitarie e  produzione creativa.  Ha evidenziato che la costruzione di un futuro egualitario richiede strumenti concreti, dati  affidabili, memoria storica e soprattutto coesione. 

La dimensione della sorellanza, emersa con forza in ogni fase del percorso, ha dimostrato  che il cambiamento non può essere frutto di azioni isolate, ma nasce dall’unione di intenti,  dallo scambio di prospettive e dallo spirito di iniziativa condiviso.  L’esperienza di Bruxelles ha posto le basi per rafforzare reti transnazionali di attivismo,  capaci di incidere nei diversi contesti locali e di alimentare un movimento femminista  europeo più forte, consapevole e incisivo. 

Trovarmi immersa in un gruppo di giovani donne provenienti da diversi Paesi europei, tutte  animate da un forte impegno femminista, è stata un’esperienza che mi ha toccata nel  profondo: ho percepito un’energia potente, fatta di ascolto, coraggio e visioni comuni, che  mi ha dato la sensazione concreta di non essere sola in questa battaglia, ma parte di una  forza collettiva capace di generare cambiamento. 




(Michelle Antoinette Modica)






mercoledì 1 ottobre 2025

Massacro del Circeo: riflessioni a 50 anni dall'accaduto




Tra il 29 e il 30 settembre 1975 si consumò un evento tanto drammatico quanto simbolico, in grado di rappresentare una cesura netta nella storia femminile italiana. Si tratta del Massacro del Circeo, che vide due giovani ragazze, Rosaria Lopez (19 anni) e Donatella Colasanti (17 anni), sequestrate e sottoposte a circa 36 ore di violenza e stupro da parte di 3 ragazzi: Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira. Rosaria non riuscì a salvarsi e venne uccisa, mentre Donatella si finse morta per poter scampare agli aggressori, riuscendo poi a fornire testimonianze che furono decisive per poter ricostruire l'accaduto con precisione.

La copertura mediatica degli abusi subiti dalle due ragazze si rivelò lo specchio di un sentire collettivo sulla questione di genere che, a distanza di mezzo secolo, continua a persistere. Gli aggressori, appartenenti a famiglie agiate di Roma, furono descritti come “pazzi” o “mostri”, figure patologiche ed eccezionali, così da deresponsabilizzarli e oscurare la dimensione sistemica della violenza. Parallelamente, le vittime furono accusate di aver abbandonato il “focolare” e di aver tradito le proprie virtù, legittimando stereotipi e alimentando una narrazione che tende a normalizzare la violenza e a ostacolare l’accesso alla giustizia.

Il Massacro del Circeo, anche e soprattutto grazie alla mobilitazione femminista, riuscì a entrare nella memoria collettiva della nazione, avviando un processo che portò, come principale risultato, a una ridefinizione giurisprudenziale del concetto di stupro. Fino ad allora, infatti, lo stupro era considerato non come un danno fisico subito dalla persona offesa, bensì come un’offesa morale. Tale impostazione rifletteva un sessismo strutturale che de-personificava la donna, privandola della propria individualità e riducendola a un ruolo relazionale: madre di, sorella di, moglie di, ma mai individuo a sé stante. Di conseguenza, la violenza sessuale non veniva riconosciuta come un’offesa alla donna in quanto persona, bensì come una lesione all’onore e alla morale del nucleo familiare di appartenenza. 

I movimenti femministi si impegnarono duramente in una lotta contro il rilegare lo stupro alla sfera degli eventi "eccezionali", sottolineando quanto in realtà si trattasse del prodotto diretto di una dinamica di potere profondamente squilibrata. La coscientizzazione del pubblico italiano da parte delle associazioni femministe e dell’avvocata Tina Lagostena Bassi, in seguito a capo della delegazione ufficiale alla Conferenza di Pechino del 1995, portarono il tema della violenza di genere sull’agenda politica nazionale, internazionale ed europea. A questo proposito ricordiamo la riforma 66 del 1996, la quale mise in evidenza quanto i reati di violenza sessuale non dovessero essere considerati come un’offesa alla moralità pubblica o al cosiddetto buon costume, ma come una violazione di un bene fondamentale e inalienabile: la libertà personale. Si diede poi vita all’iniziativa Daphne, divenuta poi programma ed infine progetto, che ebbe soprattutto il merito di mettere in rete le organizzazioni che lavoravano con le vittime di violenza, raccogliere dati e scambiare buone prassi. Seguirono poi altri programmi di azione comunitaria, road maps e strategie sino ad arrivare alla Direttiva 2024/1385 sulla violenza domestica e la violenza contro le donne del 14 maggio 2024. 

La memoria di Donatella, di Rosaria e di tutte le vittime che le hanno tristemente seguite non è soltanto un monito, ma un richiamo costante alla necessità di contrastare le radici culturali e sociali della violenza di genere. La loro storia ci ricorda che i progressi legislativi, pur fondamentali, non bastano se non accompagnati da un cambiamento profondo nelle narrazioni mediatiche e nei rapporti di potere che ancora oggi continuano a perpetuare disuguaglianze e ingiustizie.

martedì 16 settembre 2025

D.i.Re: "PAS" o "Rifiuto Genitoriale"? Cambia la terminologia ma non la sostanza

 Il 18 settembre 2025 il Senato ospiterà un evento istituzionale volto alla presentazione del Vademecum Operativo e dell'Approccio Integrato Multiprofessionale sul "Rifiuto del Genitoriale". L'utilizzo di quest'ultima espressione andrebbe a sostituirsi a "PAS", vale a dire "Sindrome di Alienazione Parentale", una teoria elaborata negli anni '80 che allude alla possibilità che un figlio possa talvolta rifiutare un genitore  solitamente il padre  non per reali motivi quali ad esempio violenza o maltrattamenti, bensì perché l'altro genitore  solitamente la madre  lo avrebbe manipolato in questo senso.

La PAS ad oggi non ha basi scientifiche riconosciute, e in Italia la Corte di Cassazione ha chiarito come questa non abbia valore giuridico. Tuttavia questa viene spesso addotta come argomentazione in tribunale, con l'obiettivo, o comunque il risultato, di screditare le madri che denunciano violenza domestica.

Parlare quindi di "PAS" o di "Rifiuto genitoriale" è pressoché irrilevante nel momento in cui l'effetto sortito è lo stesso: la strumentalizzazione della violenza domestica, portando avanti una narrazione che deresponsabilizza l'oppressore e lede l'oppresso. Questa dinamica, quindi, non fa che esacerbare il problema della difficoltà per le donne di denunciare episodi di violenza, le quali a questo punto non solo hanno paura della stigmatizzazione, ma anche della possibilità di vedersi sottrarre i propri figli.

Cambiare etichetta non è quindi sufficiente e risulta addirittura dannoso nella misura in cui si consente ad un concetto, per di più privo di fondamenta giuridiche e scientifiche, di sopravvivere sotto mentite spoglie. La Riforma Cartabia del 2022 lo chiarisce in maniera inequivoca: di fronte a casi di violenza domestica, la tutela di madri e figli è assolutamente prioritaria.

La violenza non è semplice conflitto, come chiarisce la presidente D.i.Re Cristina Carelli, poiché la violenza è intrinsecamente asimmetrica, ossia fondata su un rapporto di potere squilibrato tra chi agisce e chi subisce. Inoltre il minore non è una pedina istituzionale da muovere all'interno di questo pericoloso schema: leggere il suo rifiuto come effetto di un conflitto e non come conseguenza di una violenza significa negare la sua esperienza e alimentare la disinformazione purtroppo già dilagante a riguardo. 

La LEF incoraggia quindi ad aderire all'invito di D.i.Re di partecipare al presidio del 18 settembre. Ulteriori informazioni sono presenti nel Comunicato stampa D.i.Re.

lunedì 28 luglio 2025

Campus delle Presidenti 2025: "LEF per l'empowerment femminile: no alla violenza online", l'intervento della Presidente Rossella Poce




Questo weekend (25-26-27 luglio 2025) a Senigallia si è tenuto il Campus delle Presidenti 2025. Si è trattato di un'occasione all'insegna del confronto, della collaborazione e dell'inclusione, colonne portanti dell'attività di LEF Italia.

L'iniziativa nasce dall'idea di Grazia Marino, Presidente di FIDAPA BPW Italy Distretto Centro, congiuntamente al Comitato di Presidenza Distrettuale, con l'obiettivo di condividere idee e crescere insieme in un ambiente conviviale e di sorellanza.

In occasione del Campus delle Presidenti Rossella Poce, Presidente di LEF Italia, ha contribuito con un intervento contro la violenza online, argomento di grande rilevanza in un'era oramai segnata da una digitalizzazione che porta con sé vantaggi e svantaggi.

Programma


mercoledì 9 luglio 2025

Un messaggio speciale dalla Presidente

Cari membri,


Care sorelle,


Questo è il mio primo messaggio in qualità di neoeletta Presidente. Desidero ringraziarvi per la fiducia che avete riposto in me e posso assicurarvi che farò del mio meglio per soddisfare le vostre aspettative. Vi invito a (ri)leggere gli impegni che ho assunto con voi tutti e con l'intera organizzazione durante la mia candidatura.


Innanzitutto, vorrei ringraziare sinceramente Silla Kakkola per la sua candidatura a Presidente. Non si tratta di una competizione continua e, poiché può esserci un solo Presidente, le porgo i miei più sentiti auguri e la invito a collaborare con il Consiglio per realizzare la nostra missione e rafforzare la fiducia e la visibilità di EWL in Europa e oltre.


Viviamo in tempi tumultuosi in cui la reazione contro i diritti delle donne e la società civile sta diventando una realtà quotidiana, indipendentemente da dove viviamo in Europa. La scorsa settimana, il Parlamento europeo, guidato dal più grande gruppo di centro-destra, il PPE, insieme ai gruppi di destra e di estrema destra, ha istituito un gruppo di lavoro per "esaminare i finanziamenti dell'UE alle ONG", comprese organizzazioni come la nostra. Non posso sottolineare abbastanza il senso di déjà-vu che molti di noi nei nostri paesi stanno vivendo. È forse una tattica per mettere in discussione la missione democratica, la visione, lo stato di diritto e la solidarietà dell'UE stessa? Come più grande organizzazione femminile dell'UE, non resteremo a guardare. Per questo motivo vi invito a rispondere al nostro questionario sulle esperienze di reazione contro i diritti delle donne nei vostri paesi , poiché vogliamo mappare esperienze reali per sviluppare le nostre strategie e la nostra narrativa. Questo fa anche parte del seguito alla nostra mozione adottata all'Assemblea Generale sulla reazione contro i diritti delle donne.


Anche quest'anno è cruciale. Inizieremo il processo di valutazione del nostro attuale Quadro Strategico (2022-2026), per il quale il vostro contributo e la vostra partecipazione sono fondamentali. Per preparare il nostro futuro Quadro Strategico quinquennale (2027-2031), è essenziale analizzare la nostra situazione attuale e chiedersi se i nostri obiettivi strategici e le nostre strutture siano ancora adeguati allo scopo in un mondo in profonda transizione. Dovremmo anche considerare questa come un'opportunità per la nostra organizzazione di progredire. Stiamo pertanto cercando due facilitatori che ci guidino e ci accompagnino nel processo di valutazione per proporre la nostra strategia collettiva. Accogliamo con favore le candidature tra i vostri membri e vi invitiamo a condividere la call per facilitatori , valida fino al 15 agosto.


Molti di voi ci stanno chiedendo informazioni sulle strutture di lavoro, alcune delle quali necessitano di essere rinnovate in termini di composizione a seguito delle nostre recenti elezioni. Vi assicuriamo che tutte le strutture di lavoro rimangono in vigore, poiché sono state istituite per supportare l'attuazione del nostro attuale Quadro Strategico. Insieme ai miei colleghi del Comitato Esecutivo e allo staff sotto la guida della nostra Segretaria Generale, Mary Collins, stiamo valutando la fattibilità di un incontro di persona a novembre. Vi contatteremo a settembre per conferma. Nel frattempo, vi informiamo che la prossima riunione del Consiglio di Amministrazione si terrà dal 21 al 23 novembre; maggiori dettagli saranno forniti dopo la pausa estiva.


Il nostro evento annuale "Agora delle Giovani Femministe" celebra quest'anno il suo decimo anniversario! I preparativi per l'Agora 2025 sono in corso e si svolgerà a Bruxelles dall'8 al 12 settembre. Seguiranno maggiori informazioni.


Cari membri, care Sorelle, spero che questo messaggio vi sia utile. Insieme al Comitato Esecutivo, abbiamo continuato la "tradizione" dei passati Esecutivi di incontrarci online ogni due settimane. Vi terrò informati sulle nostre discussioni e decisioni.


Nel frattempo, resto a vostra disposizione e vi invito, se lo desiderate, a contattarmi direttamente in qualsiasi momento.

Colgo l'occasione per augurarvi buone vacanze estive e spero che non abbiate troppo caldo o troppo freddo, ovunque vi troviate, poiché il cambiamento climatico è in atto sotto i nostri occhi. Vi forniremo maggiori informazioni sul nostro progetto "Donne e clima" molto presto.

Non vedo l'ora di ritrovare l'energia nei mesi successivi all'estate.


In solidarietà,

Dina Loghin, Presidente


giovedì 19 giugno 2025

Assemblea Generale e Celebrazione del 35 anniversario della fondazione della EWL 6-8 giugno 2025




 


Nei giorni 6-8 giugno 2025 si sono svolte a Bruxelles le celebrazioni del 35 anniversario della Lobby Europea delle Donne nella Sala Gotica della sede del Municipio della città. L’evento è stato arricchito dall’intervento di numerose autorità istituzionali europee tra cui: Hadja Lahbib Commissaria Europea per l’emergenza, la gestione delle crisi e l’uguaglianza,  Oliver Ropke,Presidente del Comitato Economico Sociale Europeo e le responsabili per la politica di generedella Presidenza polacca e cipriota.

Hanno Inoltre preso la parole: Zita Gurmai, Presidente delle donne dello PSE, Frances Fitzgerald Rapporteur per la Direttiva sulla violenza domestica e la violenza contro le donne del PE e Laura Albu, membro del Grevio. 
Infine sono intervenute le rappresentanti delle donne migranti e disabili: Anna Zobnina e Pirkko Mahlamaki.

L’ultima sessione è stata riservata alle testimonianze delle figure  storiche che hanno contribuito 

allo sviluppo della EWL sia come componenti dello staff: Marie-Anne Leunis e Colette De Troy sia come membri eletti del board  e dell’esecutivo: Maria Ludovica Bottarelli Tranquilli-Leali

Moderatrici dell’evento: la Presidente uscente Iliana Balabanova,la Vice Presidente uscente Viviane Teitelbaum e la Segretaria Generale Mary Collins.

 

Il 7 giugno sono iniziati i lavori dell’Assemblea Generale elettiva , nel corso della quale sono state elette le rappresentanti di tutti i coordinamenti nazionali afferenti alla Ewl e le 9 rappresentanti delle associazioni europee.

Per l’Italia ha ricevuto ampio consenso Rossella Poce rieletta Presidente e membro del Consiglio di Amministrazione EWL per l’Italia durante l’Assemblea Generale della Lef-Italia dello scorso 6 maggio. Sua alternata Maria Ludovica Bottarelli.























 

 

sabato 14 giugno 2025

Assemblea Generale Lef-Italia ed elezioni Consiglio Direttivo - 6 maggio 2025

 


Il giorno 6 maggio 2025 in modalità online si è svolta l’Assemblea Generale della Lef-Italia con lo scopo di approvare il bilancio consuntivo e preventivo, stabilire il programma di lavoro per il biennio 25/27 e rinnovare per  il direttivo il prossimo biennio.

All’ unanimità risultano  elette :

 Presidente e Board Member per l’Italia: Rossella Poce , 

 Segretaria generale e Board member supplente:  

 Maria Ludovica Bottarelli, 

 Tesoriera: Ziva Fischer,

 Consigliere:

 Oria Gargano,

 Titti Carrano ,

 Siusi Casaccia,

 Donatella Martini



                      La Presidente Rossella Poce

 

 

mercoledì 11 giugno 2025

COMUNICATO STAMPA della Lobby Europea delle Donne:

Invito ai leader politici a intensificare la loro azione per i diritti delle donne in Europa e nel mondo








 

La Lobby Europea delle Donne (EWL) esprime grave preoccupazione per le violazioni sistematiche dei diritti delle donne in Europa e nel mondo e invita i leader politici a intensificare le loro azioni.

 

Durante la riunione dell'Assemblea generale (AG) tenutasi a Bruxelles il 7-8 giugno, la LEF ha adottato cinque dichiarazioni sulla situazione delle donne a Gaza, in Sudan, nella Repubblica democratica del Congo, in Afghanistan e in Ucraina. Condanniamo le terribili violazioni dei diritti umani delle donne in questi paesi, che rimangono invisibili di fronte alla guerra, ai conflitti e all'oppressione sistematica; le donne sono leader del cambiamento e devono essere al centro della ricostruzione di società pacifiche. Inoltre, sono state approvate quattro mozioni relative alla reazione, la repressione dei manifestanti in Serbia, l'accesso al diritto all'aborto e la condanna dell'uso sistematico dello stupro come arma di guerra.

 

Dina Loghin, appena eletta presidente della EWL, dichiara: "È giunto il momento di far sentire la voce delle donne, di denunciare l'espressione ultima del patriarcato, vale a dire l'aumento delle tensioni, dei conflitti e della guerra in un mondo in crisi, che fanno regredire i progressi compiuti nel raggiungimento dei diritti delle donne e della parità di genere degli ultimi decenni. Questo è intollerabile e non staremo in silenzio, vogliamo azione ORA!" 

 

Dina Loghin è stata eletta presidente, insieme ai vicepresidenti Edite Kalnina e Anne Negre, al tesoriere Maria José Landeira Østergård e ai membri Teresa Nevado, Daniela Dimitrievska e Marion Boeker. Insieme, formano il Comitato esecutivo che supervisionerà le attività della LEF per i prossimi due anni.

 

Nei prossimi giorni la LEF trasmetterà e indirizzerà i messaggi chiave delle cinque dichiarazioni e delle quattro mozioni ai leader politici del l'UE, nonché alla comunità internazionale. Tra questi figurano il presidente del Consiglio europeo, la presidente della Commissione europea e del Parlamento europeo, l'alto rappresentante del l'UE, le presidenze del l'UE (Polonia, Danimarca e Cipro), il presidente del Comitato economico e sociale europeo, ed il segretario generale delle Nazioni Unite.   

 

L'Assemblea generale ha inoltre commemorato i 35 anni della Lobby Europea delle Donne, fondata nel 1990. "Non aspetteremo altri 35 anni per fare in modo che il cambiamento accada", afferma la presidente della EWL Dina Loghin.